Duilio Parietti, direttore di Radio Fiume Ticino, ha dato alle stampe in ottobre la sua prima fatica letteraria: “Un romanzo sull’amore, non d'amore”
LOCARNO – Da ottobre sugli scaffali delle librerie ticinesi, e non, ha fatto la sua comparsa Il sindaco con due mogli, un “romanzo sull’amore”, come lo ha definito Duilio Parietti autore del libro e ai più noto come direttore di Radio Fiume Ticino.
Della sua prima fatica letteraria, dicevamo, Parietti parla come di un romanzo sull’amore: “E non di amore”. Non un Harmony quindi, ma una storia che indaga i meccanismi più profondi dell’amore e dei rapporti umani, “che si sviluppa in un modo assolutamente insolito e vero”.
E ‘vero’ è proprio l’aggettivo chiave di questo romanzo, perché quanto narrato e quanto colpisce della vicenda è accaduto realmente ed è stato raccontato a Parietti direttamente da una delle protagoniste di questo ménage à trois.
L’elemento scatenante da cui prende le mosse Il sindaco con due mogli altro non è infatti che il racconto di un tradimento: vent’anni di matrimonio, la noia di un uomo e la ricerca di novità che trova puntualmente nell’amante. Eccezionale invece la caratterizzazione delle due protagoniste, soprattutto della moglie che mostra quanto “una donna innamorata possa essere forte al di là delle gelosie e dell'amore stesso”, come si legge nella descrizione del romanzo.
E ancora più eccezionale perché questo personaggio non è frutto della penna di Parietti, ma della realtà. “Il racconto stesso di questa storia è stato lo stimolo a scrivere il libro”, ci spiega Parietti. “Due sono gli aspetti che più mi hanno colpito di questa vicenda che altrimenti non sarebbe stata altro che una semplice storia di un ménage à trois, come ce ne sono molte. Innanzitutto il cambiamento che la moglie ha operato su di sé nel tentativo di riconquista del marito, un cambiamento profondo da fisico a sessuale in una radiale messa in discussione di se stessa”.
Elemento ancora più sorprendente,che per ovvie ragioni Parietti non vuole rivelare essendo l’epilogo del romanzo, è poi nel rapporto che nasce alla fine fra le due donne che ad un certo punto incroceranno la loro strada. “Con la fantasia non sarei riuscito a immaginare questo sviluppo – confessa Parietti –. Il sentir raccontare la storia dalla protagonista poi, le fa assumere naturalmente tutto un altro valore. Mi ha davvero colpito molto il modo in cui Eva (il nome dato all’amante ndr) mi ha parlato di quanto ha vissuto: nelle sue parole era palpabile il rispetto per quest’altra donna che avrebbe dovuto esser la sua rivale e che ha finito invece con l’essere molto altro”.
Ma a colpire è anche un altro aspetto della storia che ha dato vita, almeno fra i lettori ticinesi, a una vera e propria ‘caccia all’uomo’. L’uomo conteso dalle due donne è stato infatti il sindaco “di un piccolo comune del Ticino”. La trama si tinge di giallo, la curiosità dei lettori aumenta e qualcuno si lancia in una sorta di ‘Indovina chi?’ cercando di individuare indizi nel libro che possano svelare l’identità del misterioso ‘sindaco ticinese con due mogli’. “Non era assolutamente la mia intenzione – commenta Parietti –. Ma è vero, se nei lettori italiani passa inosservato, quasi tutti quelli ticinesi operano questo gioco e mi contattano per chiedere qualche indicazione in più o la conferma dei loro sospetti”.
E infatti, ci racconta Parietti, “un addetto ai lavori mi ha consigliato di ingiallirlo un po’, alimentando questa indagine sulla sua identità, proprio perché in questo periodo i gialli tirano. Ma non ho voluto farlo, perché era per me un elemento in secondo piano, a me interessava raccontare questa storia facendone emergere i sentimenti e il loro sviluppo”.
Impossibile quindi far sbottonare Parietti e ottenere qualche indizio in più sull’identità di questo sindaco, se non che “era un uomo anche piuttosto conosciuto a livello locale” e che, nonostante i fatti siano narrati all’oggi, “è una storia di almeno una decina di anni fa”.
Solo questo noi, e chiunque altro lo abbia interrogato a riguardo, siamo riusciti a strappargli. Di più, non è dato sapere. Rinunciamo quindi all’interrogatorio e torniamo a concentrarci sul romanzo in sé, chiedendo a Parietti cosa più l’ha colpito di questa sua prima esperienza nel mondo delle pubblicazioni.
“Devo dire di aver avuto la fortuna di aver trovato una piccola ma serissima casa editrice napoletana (ndr la Albus Edizioni per cui il libro è edito) che ha creduto e investito in me. Altrimenti mi sono accorto di quanto pubblicare sia semplicissimo e difficilissimo allo stesso tempo”.
Spiega infatti Parietti: “Oggi chiunque con il self publishing può dare alle stampe un proprio libro, basta pagare e a casa ti arrivano le copie ordinate. Moltissimi siti forniscono questo servizio, ma chiaramente dietro non c’è nessun tipo di editing, che per me rimane un’operazione fondamentale e ho preferito quindi rivolgermi alle classiche case editrici. E tante ti pubblicano anche, ma chiedendo che le si garantisca l’acquisto di almeno un tot numero di copie, copie che si fanno pagare anticipatamente, con una forma mascherata di pagamento quindi”.
Nonostante le difficoltà iniziali nel trovare un editore, Parietti si dice contento: “Non so ancora quante copie sono state vendute, ma la sensazione è che vada bene”. Esperienza positiva quindi e Parietti ci dice di star già lavorando per replicarla: “Sono già alle prese con la scrittura di un secondo libro. Anche questo basato su una storia vera. Molti si chiedono come fanno gli scrittori, ma io trovo sia così facile trovare qualcosa da raccontare. Non serve inventare, basta aprire gli occhi e ascoltare e di storie da narrare ce ne sono”.
IB