CRONACA
E ora anche i bancari ‘tremano’: impiego e salario diventano preoccupazioni concrete e diffuse
Lo indica un sondaggio pubblicato da Finews.ch. Soltanto il 12% crede che il prestigio della professione migliorerà nei prossimi cinque anni. Per quasi la metà rimarrà quello attuale, mentre il 39% teme un deterioramento d'immagine

BERNA - Molti dei circa 200'000 dipendenti del settore finanziario svizzero guardano al futuro con preoccupazione: oltre i due terzi (il 67,3%) si aspettano che nei prossimi cinque anni ci saranno meno o addirittura "drasticamente meno" posti di lavoro per la loro categoria. E anche per l'andamento dei salari c'è poco ottimismo. Lo indica un sondaggio pubblicato oggi dal portale finanziario Finews.ch e al quale hanno partecipato 680 persone (uomini: 87%) attive nel ramo. L'anno scorso la quota di pessimisti era del 66%.

A manifestare fosche prospettive sono soprattutto le persone occupate nel private banking (gestione dei patrimoni di ricchi clienti) nel back office (attività amministrativa e tecnica, non a diretto contatto con il cliente) e nell'investment banking (banca d'investimento). Le prospettive migliori riguardano invece gli impieghi nei servizi giuridici e nell'asset management (gestione patrimoniale di investitori istituzionali).
Anche per stipendi e bonus le prospettive non sono granché rosee. Per quanto riguarda i salari fissi, meno del 23% ritiene che aumenteranno nei prossimi cinque anni: i grandi ottimisti che pensano che cresceranno "fortemente" sono lo 0,7%, gli ottimisti moderati che prevedono una crescita "leggera" sono il 22%. Il 30,5% pensa che le paghe rimarranno uguali. Sul fronte dei pessimisti, il 39,4% teme tagli "leggeri", il 7,2% addirittura "drastici".

Un forte taglio dei bonus è invece paventato da oltre il 16% degli interpellati e una diminuzione leggera da quasi il 45%, contro uno scarso 25% che prevede stabilità e un altrettanto scarso 15% che ancora si aspetta aumenti, perlopiù leggeri.

Oltre il 18% dei partecipanti al sondaggio, giunto alla terza edizione, dice che nel 2013 non ha ricevuto bonus, mentre quasi il 25% lamenta una riduzione più o meno forte. Per il 28% non è cambiato nulla, mentre per una quota analoga ci sono stati miglioramenti.

Per fare carriera il 62% degli interpellati giudica decisive le conoscenze specifiche del ramo e quasi il 58% il "networking", ossia la rete di relazioni personali. Le conoscenze giuridiche arrivano al terzo posto, nominate dal 56%, quelle riguardanti i social media sono menzionate dal 22%, mentre nemmeno il 4% dà ormai ancora qualche importanza al grado militare: essere ufficiale non conta più come una volta.

Soltanto il 12% crede infine che il prestigio della professione migliorerà nei prossimi cinque anni. Per quasi la metà rimarrà quello attuale, mentre il 39% teme un deterioramento d'immagine.

ATS

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
In Vetrina

EVENTI & SPETTACOLI

Flavio Sala: “L’Ultima Sciances”. Perché la vita affettiva non va in pensione

21 NOVEMBRE 2024
EVENTI & SPETTACOLI

Autodifesa ed empowerment: un corso di Krav Maga dedicato alle donne

19 NOVEMBRE 2024
LETTURE

“Ticinesi a Parigi”: Una Ville Lumière nostrana

14 NOVEMBRE 2024
VETRINA

Ecco i vincitori del "Premio BancaStato per la Sostenibilità Aziendale"

12 NOVEMBRE 2024
EVENTI & SPETTACOLI

La magia del Natale a Lugano. Badaracco: "Con la pista di ghiaccio, esperienza unica"

12 NOVEMBRE 2024
EVENTI & SPETTACOLI

Mike Casa Stand-up Comedy Show: risate e solidarietà per il Soccorso d’Inverno

05 NOVEMBRE 2024
LiberaTV+

ANALISI

Il Governo stanco e i pensieri elettorali

18 NOVEMBRE 2024
POLITICA E POTERE

Elon Musk e il suo potere, tre domande a Paolo Attivissimo

16 NOVEMBRE 2024
ENIGMA

La "democrazia" dei nuovi oligarchi. Dove vogliono portarci Musk e soci?

17 NOVEMBRE 2024