La deputa socialista Gina La Mantia interroga il Governo: "Com'è possibile che la Clinica Sant'Anna abbia nascosto - davanti alla paziente e alle autorità - il grave errore per ben quattro mesi?"
BELLINZONA - Continuano le prese di posizione e le richieste di chiarimenti sull'errore medico avvenuto alla clinica Sant'Anna di Sorengo. La deputata socialista Gina La Mantia ha presentato nel pomeriggio un'interrogazione al Consiglio di Stato, la prima da quando la notizia è diventata di pubblico dominio.
Quanto accaduto, scrive la Gran Consigliera nell'atto parlamentare "solleva degli interrogativi di carattere generale sulla tutela della salute e dei diritti dei pazienti. Non è quindi mia intenzione soffermarmi sul caso specifico, né tantomeno inveire su questo singolo (anche se gravissimo) errore medico. Laddove operano degli esseri umani gli errori, purtroppo, non potranno mai essere esclusi completamente. Occorre, per contro, specialmente in ambiti estremamente delicati come in quello sanitario, creare le prerogative per ottimizzare i processi di lavoro, favorire la buona collaborazione, la fiducia reciproca e la trasparenza. Il paziente, sempre, ha il diritto di essere informato in modo esaustivo e tempestivo su ogni intervento che lo riguarda, e deve essere rispettato nella sua integrità e autonomia decisionale".
Le domande al Consiglio di Stato
• Com'è possibile che la Clinica Sant'Anna abbia nascosto - davanti alla paziente e alle autorità - il grave errore per ben quattro mesi, nonostante l'obbligo di segnalazione fissato nella legge sanitaria (obbligo di segnalazione voluto, tra l'altro, proprio per permettere l'analisi dell'accaduto, migliorare le procedure ed evitare il ripetersi dello stesso errore)?
• Quali strumenti ha a disposizione il CdS per sorvegliare le attività delle cliniche private da una parte e di quelle pubbliche dall'altra? Sono sufficienti?
• Come evitare in futuro che gli errori medici, anche quando sono meno gravi, vengano insabbiati? Come intende il CdS creare più trasparenza e garantire la corretta informazione dei pazienti, dei loro parenti (se del caso) e della società?
• Secondo il CdS, le peggiorate condizioni di lavoro del personale sanitario (ritmi frenetici in sala operatoria, lavoro fino a sei ore su diversi pazienti senza pausa, lavoro su chiamata degli anestesisti) non aumentano il rischio di errori medici? Se sì, come intende agire per contrastare questo sviluppo?