Ecco la 'wine house' ticinese. Progetto, contenuti e protagonisti della 'Casa del territorio' che aprirà in primavera al Molino del Ghitello: dall'enoteca alla locanda... Alla testa dell'associazione c'è l'ex cancelliere dello Stato Giampiero Gianella. E
Si tratta di un luogo permanente per la promozione dei prodotti enogastronomici ticinesi, che ha trovato spazio nei locali del Molino del Ghitello, alle porte del Parco della Breggia
CHIASSO – Sarà l’associazione “Vino e territorio Ticino” a gestire la “Casa del Territorio”, un luogo permanente per la promozione dei prodotti enogastronomici ticinesi, che ha trovato spazio nei locali del Molino del Ghitello, alle porte del Parco della Breggia. Il progetto, già illustrato nei mesi scorsi, è stato presentato martedì dai promotori.
Dopo oltre trent’anni l’Interprofessione della vite realizza così, in collaborazione con TicinoWine, il progetto di un luogo per la promozione del vino ticinese. Un luogo per promuovere, educare, formare e informare appassionati, professionisti della ristorazione o anche semplici curiosi sul vasto mondo del vino. Uno spazio d’incontro per chi riconosce nel vino un legame con il territorio e le proprie radici, e che sarà aperto la primavera prossima.
Seguendo il detto popolare ‘Ofelé fa ul to mesté’, i vertici dell’Interprofessione e di Ticinowine hanno deciso di scegliere un comitato ‘forte’: presidente della neocostituita associazione è Giampiero Gianella per le sue conoscenze del Territorio, mentre gli altri membri sono Ezio de Bernardi, sommelier con diploma federale e vicepresidente della sezione regionale dell’Associazione Svizzera Sommelier Professionisti, Antonio Girardi, enologo e laureato in economia all’università di San Gallo, e Pier Maran, che ha una consolidata esperienza nella conduzione di un ristorante a Locarno. La segreteria dell’associazione sarà affidata a Ticinowine. L’organico sarà completato da un gerente con esperienza in cucina e da un sommelier, che gestiranno il locale.
I numeri del vino parlano da soli. Circa 3’500 sono i viticoltori in Ticino, chi per professione, chi per hobby, e tutti contribuiscono alla salvaguardia del territorio. 270 sono invece i vinificatori, e 170 di questi, producono circa 6 milioni di bottiglie all’anno.
Ma il Ticino non è solo Merlot: sono un centinaio le varietà di uve che vengono coltivate nei 1’100 ettari vitati che situano il nostro Cantone al quarto posto a livello nazionale. Se alcuni di questi vitigni non hanno un rilevante valore commerciale, i dati confermano che il settore è in piena evoluzione e il panorama enologico molto vasto. Il vitigno principe rimane comunque il Merlot, presente in Ticino fin dal 1906, che ancora oggi copre oltre l’85% della superficie vitata ed è vinificato in svariati modi.
Con la “Casa del Territorio” si vuole dunque valorizzare il lavoro, la creatività dei produttori e l’eterogeneità dei vini prodotti in Ticino. Se da una parte il vino si può degustare ‘in meditazione’, è con l’enogastronomia che si apprezza e si valorizza maggiormente, e il Ticino anche in questo caso produce prodotti di eccellente qualità.
Per questo motivo, hanno spiegato i promotori, “all’interno della Casa del Territorio vogliamo valorizzare tutto ciò che è prodotto nel ricco assortimento gastronomico, dai salumi ai formaggi, dalle verdure di stagione alla pasticceria, dal miele ai distillati, con un angolo dedicato all’artigianato legato al vino o alla gastronomia”.
I motivi che hanno spinto l’Interprofessione a optare per i locali che furono della Locanda del Ghitello, sono molteplici, ma tra i principali c’è il fascino di questo antico mulino, che appartiene alla fondazione del Parco delle Gole della Breggia.
“Con il nostro progetto – hanno aggiunto i promotori - si vanno a salvaguardare e promuovere i prodotti locali e si possono trovare delle sinergie con la fondazione. Nel Mendrisiotto si produce il 40% delle uve e si vinifica circa il 60% dell’intera produzione di vino. La vicinanza con l’uscita autostradale di Chiasso, facilita inoltre il raggiungimento della Casa del Territorio”.
La Casa del territorio sarà un centro attivo e non passivo, con un calendario di proposte distribuito su tutto l’arco dell’anno. A fianco della Locanda, che inizialmente sarà aperta dal giovedì alla domenica - sarà il pubblico a decretare l’eventuale necessità di un’apertura anche in altri giorni della settimana -, ci sarà un’enoteca per la vendita. È anche previsto uno shop online per favorire i turisti.
Ma la Casa del Territorio vuole anche essere un centro di formazione continua dedicata a sommelier, enotecari, camerieri (anche stranieri) che vogliono approfondire il tema dei vini ticinesi. Infatti, sempre di più le riviste internazionali danno spazio ai vini svizzeri e l’interesse cresce anche nelle fiere specializzate. Workshops, degustazioni a tema, serate coi produttori, e altro ancora saranno organizzati per un pubblico più vasto, sia locale che turistico.
I promotori hanno infine lanciato un concorso: “Aiutateci a trovare il nome ideale per la Casa del vino”. Ticinowine premierà con una selezione di 18 etichette ticinesi chi proporrà il nome più originale per l’infrastruttura.
Le proposte dovranno essere spedite tramite email a info@ticinowine.ch.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti il segretariato di Ticinowine risponde allo 091 690 13 53.