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Un'altra grande mostra alla pinacoteca di Locarno, che propone le principali opere di uno dei guru della Pop Art, Robert Indiana. L'artista divenuto celebre per il suo 'Love' e per le sue 'poesie scultoree'. Su di lui che mangia un fungo Andy Warhol girò
La mostra, curata dal direttore dei Musei di Locarno, Rudy Chiappini, propone opere pittoriche e sculture in bronzo, legno e alluminio. Le più grandi di queste ultime, tra cui la famosissima ‘Love’ con la ‘o’ inclinata, sono esposte negli spazi esterni della pinacoteca
LOCARNO – Alla pinacoteca di
a Locarno è in corso da un paio di settimane una mostra dedicata a uno dei più importanti esponenti della ‘Pop Art’: Robert Indiana, al secolo Robert Clark, artista, scenografo e costumista statunitense. La mostra, curata dal direttore dei Musei di Locarno, Rudy Chiappini, propone opere pittoriche e sculture in bronzo, legno e alluminio.

Le più grandi di queste ultime, tra cui la famosissima ‘Love’ con la ‘o’ inclinata, sono esposte negli spazi esterni della pinacoteca. Ma la mostra propone molti altri incontri sorprendenti, come la barca del pirata, intitolata 'Rum run'...

“Il motivo per cui Love mi ha tanto interessato – scrisse Indiana nel 1963 – è che rappresenta un elemento caratteristico del particolare paesaggio americano, particolarmente nel mio ambiente, che era cristiano. ‘Dio è amore’, si trova scritto in ogni chiesa”.

L’idea nacque come cartolina natalizia del MoMa di New York, ricorda Chiappini nella presentazione del catalogo, ma assurse poi “a inno della pace per poi affermarsi come marchio universale della Hippie Generation”.

Indiana lasciò la sua terra d’origine, l’Indiana da cui prese il soprannome, nel ’54 e si trasferì a New York unendosi al movimento della Pop Art, e usando immagini semplici, parole – Eat, Hug e Love, appunto - o numeri, diede vita a quelle che chiamò "poesie scultoree".

Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, Indiana produsse una serie di Dipinti della pace (Peace Paintings), che furono esposti a New York nel 2004.

Curiosità: l’artista è protagonista del film Eat (1964) di Andy Warhol, che consiste in un'unica ripresa lunga 45 minuti di Indiana che mangia un fungo.

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