POLITICA E POTERE
Bello Figo. Gobbi: "Sbagliato annullare il concerto". Bertini: "Ecco perché lo abbiamo fatto". E intanto l'Associazione Nuova Destra rivendica il volantino minatorio contro il rapper
L'annullamento del concerto del rapper al WKND di Lugano diventa un caso politico. Domande al Municipio e al Consiglio di Stato. Gli autori del volantino che ha innescato il caso: "Tanti la pensano come noi e nessuno lo dice: siamo la voce del popolo che ha paura di uno stato che ragiona solo a livello monetario e poliziesco"
LUGANO - L’annullamento del concerto di Bello Figo al Club WKND di Lugano, a seguito delle minacce contenute in un volantino intimidatorio di estrema destra, diventa un caso di politico. Ci sono domande per il Consiglio di Stato e per il Municipio. E ci sono le prime prese di posizione da parte dei due responsabili politici della sicurezza interessati: Norman Gobbi e Michele Bertini.

 

Posizioni opposte. Netta e concisa quella del Consigliere di Stato leghista, che si è espresso ai microfoni della RSI: “È stato un errore rinunciare al concerto perché si dà forza a dei gruppi che nell’anonimato espongono idee estremiste. Idee che, siano di destra o di sinistra, vanno condannate”. Insomma, secondo Gobbi la decisione della discoteca, presa di concerto con la polizia di Lugano, è sbagliata. Dal canto suo, Michele Bertini, vicesindaco di Lugano e responsabile della Polcomunale, spiega così alla Regione i motivi che hanno prodotta la scelta: “Non fosse stata una proposta controversa, mi sarei fatto in quattro per garantire la sicurezza in nome della democrazia. Ma in questo caso il personaggio è discusso e in base alle analisi di organizzatori e polizia si è optato per la strada della prudenza”. Bertini, che comunque non è stato l'autore della decisione, si dice comunque “rattristato dal fatto che chi si nasconde dietro l’anonimato e l’estremismo sia riuscito a raggiungere il proprio intento”.

 

Già ma chi si nasconde dietro le minacce al rapper? Il volantino è stato rivendicato dall’Associazione Nuova Destra. Una sigla che, evidentemente, non chiarisce i nomi degli autori, ma che con queste parole si esprime: “Ci presentiamo, siamo una nuova Associazione di Destra da poco nata nel nostro cantone, autonoma e indipendente da qualsiasi altra realtà conosciute sul territorio Svizzero. Lo scopo della nostra Associazione è quello di difendere la nostra cultura, i nostri principi e i nostri ideali. Per noi non era tollerabile far esibire un personaggio che diffonde messaggi considerati, da molte persone, spazzatura. Come Associazione vogliamo far passare il messaggio che ogni persona è libera, fino a quando viene rispettata l'altrui sfera. In questa società di oggi, dove la propria cultura viene venduta a qualsiasi arrogante che non ha niente da perdere, noi non ci stiamo. Chi viene a casa nostra deve stare alle nostre regole e ringraziare del favore che gli facciamo ospitandoli. Tutto questo buonismo e perbenismo è un cancro per la nostra società, questa maschera si è vista levare oggi con tutti i commenti pro l'annullamento della serata... tanti lo pensano e nessuno lo dice, siamo la voce del popolo che ha paura di uno stato che ragiona solo a livello monetario e poliziesco”.

 

Intanto, come detto, ci sono le domande al Governo e la Municipio di Lugano. A chiedere spiegazioni al Consiglio di Stato, il deputato del partito comunista Massimiliano Ay: “Non si ritiene che, assecondando le rivendicazioni tese all'annullamento dell'evento, si vada a legittimare e rinforzare la pretesa del presunto gruppo neo-nazista che ha diffuso il volantino di poter influenzare il corretto svolgersi di un evento ricreativo (e la scelta artistica del locale) in base a minacce derivanti da odio razziale? Non si ritiene insomma che quanto accaduto possa rappresentare un “precedente” che potrà minare la libertà di riunione dei cittadini? Si ritiene vi sia effettivamente un incremento di tali realtà violente di matrice neo-nazista sul territorio cantonale? Come si intende agire per arginare la problematica?”.

 

A Lugano invece sono i Consiglieri Comunali socialisti Raoul Ghisletta, Nina Pusterla, Simona Buri e Carlo Zoppi a chiedere lumi: “Quali sono i rischi legati ad attentati e atti di violenza da parte di gruppi naziskin a Lugano? Come intende procedere il Municipio per prevenire e combattere il fenomeno, per mantenere sicura la Città e per consentire lo svolgimento di eventi normalissimi?”

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