Il 'pres' bianconero: "Vivo un conflitto tra sentimento e ragione". La nuova cordata vorrebbe confermare staff tecnico e dirigenza
LUGANO – Vendere o non vendere? È il dubbio che tormenta da anni il presidente del FC Lugano Angelo Renzetti, poi sempre rimasto in sella con ottimi risultati. Cuore e passione, d'altronde, non sono facilmente comprabili. Il 'pres' lo sa, lo sa bene. Ed è per questo che non si è mai fidato di cedere la proprietà 'al primo che passa'. Per sedersi al tavolo delle trattative, dunque, occorre presentare basi solide. "Questa volta è diverso", ha detto ieri al Corriere del Ticino il socio di minoranza Leonid Novoselskiy. E diverso, questa volta, lo sembra davvero.
Ci sono due gruppi interessati a rilevare il 60% del club ticinese. Uno, in particolare, soddisfa tutti i requisiti imposti da Renzetti. Tra il possibile futuro patron del Lugano e quello attuale – riporta il Cdt – ci sarebbe addirittura un accordo di massima. Staff e dirigenza al completo, inoltre, verrebbero confermarti. Una decisione che rallegra Renzetti e permetterebbe di partire senza particolari scossoni.
I colpi di scena, però, non sono esclusi. A questo ci ha abituato il presidente del Lugano in questi anni. "Ho bisogno di tempo – confida al quotidiano –. Vivo un conflitto tra sentimento e ragione. Contrasti che non si annientano con i soldi nel giro di due giorni. Chiedo solo rispetto e tempo".