Il colosso americano: "Nonostante abbiamo rinunciato ad aumentare il prezzo, la SSR ha rifiutato la nostra proposta.Pertanto riteniamo di avere agito in modo leale”
UPC Cablecom non ci sta a recitare la parte del cattivo nella storia del fallimento delle trattative con la radiotelevisione pubblica. Il colosso americano ha quindi deciso di prendere nuovamente posizione sulla vicenda. “UPC - si legge nella nota inviata alle redazioni - ha sottoposto alla RSI un’offerta equa per la trasmissione dei derby ticinesi per la stagione 2017/18. Le condizioni offerte da UPC erano uguali alle condizioni pattuite dalla RSI negli anni precedenti. Ciò nonostante la Televisione Svizzera ha rifiutato la nostra proposta”.
“Abbiamo pagato il doppio rispetto all’anno precedente per i diritti di trasmissione delle gare di hockey su ghiaccio - sottolinea ancora UPC - ma abbiamo offerto alla SSR la trasmissione dei derby alle stesse condizioni di cui usufruiva precedentemente, rinunciando a un aumento del prezzo. Pertanto riteniamo di avere agito in modo leale”.
La precisazione da parte di Cablecom, giunge dopo che negli ultimi giorni sono filtrate varie indiscrezioni sulle cifre del negoziato. Un pacchetto da circa due milioni di franchi, comprensivo delle sei partite (al costo di 1 milione) più il web e altri servizi. Un prezzo giudicato esoso dalla RSI e che ha innescato le rimostranze di una parte del pubblico ticinese, che ha preso pesantemente di mira UPC.
Quella di Cablecom sembra anche una risposta al responsabile dello sport Enrico Carpani che, commentando il fallimento delle trattative, aveva parlato di una proposta “assolutamente eccessiva e del tutto insostenibile”.
A questo punto vien da chiedersi: chi dice la verità?