L'avvocato chiassese: "Questi illustri concittadini che qualifiche hanno per insegnare ai professionisti della tv come si deve fare televisione?"
LUGANO - La definisce una polemica “tutto zoccoli e boccalini” e una trasmissione “a tratti divertente ma sostanzialmente moscia”. Renzo Galfetti, con la sua penna mai banale, dice la sua su Politicamente Scorretto e sul polverone politico scatenatosi dopo l’ultima puntata del programma condotto da Nicolò Casolini.
“Ho letto - scrive l’avvocato chiassese in un intervento pubblicato sul Corriere del Ticino - di «affronto alla dignità della donna», di «scandalo», di «offesa al mondo femminile» ecc. ecc.. Ed è quanto mi ha maggiormente divertito. Un po’ meno mi hanno divertito gli insulti al conduttore ed ai responsabili del programmino, ma tant’è. Tutto mi è sembrato comunque polemichetta da strapaese, con qualche stridulo acuto di sedicenti politici in costante e vana ricerca di buona visibilità sfruttando un caso che caso non è: una sciocchezza”.
Quindi, Galfetti, riserva un duro affondo alla CORSI, la cooperativa che gestisce la RSI: “Fra la corrispondenza ho trovato la convocazione all’assemblea della Corsi, della quale sono membro del tutto passivo da decenni: ho visto le foto a colori di dozzine di sorridenti ticinesi, politici o che vorrebbero esserlo, tutti con cariche di ritenuta alta responsabilità nella gestione della nostra radiotelevisione. E forse proprio qui sta il problema: ma tutti questi illustri concittadini che qualifiche hanno per insegnare ai professionisti della tv come si deve fare televisione? Ecco, questo dilemma ha interrotto la piacevole ilarità che le reazioni politicamente corrette mi avevano provocato”.