La vice presidente degli Amici della RSI: "Chi come me crede nell’autonomia e nell’indipendenza del servizio pubblico, probabilmente non resterà con le mani in mano..."
Amalia Mirante, cosa ha provato leggendo il documento della CORSI (guarda articolo correlato, ndr.) con il quale la cooperativa intende aumentare la propria influenza sia nelle nomine che nei programmi?
“Sono rimasta stupita e amareggiata anche perché, insieme a tantissimi cittadini, sono reduce dalla campagna contro l’iniziativa No Billag. La nostra associazione, gli Amici della RSI, ha come obbiettivo principale la difesa dell’indipendenza e dell’autonomia del servizio pubblico. Una difesa da intendersi a 360 gradi. Il nostro appello, sottoscritto allora da 8’000 persone, parlava infatti di una tutela da pressioni politiche ed economiche, senza se e senza ma”.
Quindi, a suo avviso, quanto proposto dai vertici della CORSI rappresenta un’ingerenza politica verso la RSI?
“Dal mio punto di vista assolutamente sì. Il documento è chiaro e le proposte avanzate mirano ad interferire nelle scelte operative della RSI, influenzando le assunzioni e addirittura condizionando i programmi. Queste scelte, in qualunque azienda, sono a carico di professionisti, che se ne assumono la responsabilità. E se sbagliano, pagano. La CORSI, invece, senza alcuna legittimazione di tipo professionale, pretende di assumersi analoghi compiti, senza per di più risponderne a nessuno, se non ai soci. E a questo proposito vorrei aggiungere una cosa”.
Prego...
“Dopo il voto sulla No Billag e la riforma del sistema radiotelevisivo che ha reso obbligatorio per tutti il pagamento del canone, mi aspettavo una riflessione proprio sulla natura stessa della CORSI. Nel nuovo quadro normativo, infatti, non si capisce il motivo per il quale debbano essere i soci di una cooperativa ad eleggere, unicamente tra i suoi membri, le persone chiamate a vigilare sul servizio pubblico. Un servizio pubblico che oggi, lo ribadisco, è pagato da tutti i cittadini e da tutte le aziende. In passato, con la possibilità di non pagare il canone, la CORSI e i suoi organi potevano anche avere un senso. Ma oggi la riflessione deve essere fatta e non deve andare certo nella direzione del controllo politico del servizio pubblico. Anche perché la verifica dell’operato della RSI, e quindi del rispetto delle regole per l’ottenimento della concessione, è già oggetto dell’analisi interna della SRG SSR e di una serie di verifiche esterne che vanno dal DATEC, all’UFCOM, passando per il Consiglio Svizzero della Stampa, oltre che dagli organi di mediazione e dalle Autorità indipendenti di ricorso in materia radiotelevisiva (fino al Tribunale Federale)".
Ma il presidente della CORSI Luigi Pedrazzini afferma, invece, che la cooperativa gioca un ruolo necessario di collegamento tra la RSI e la società civile. Oltre a difendere l’azienda da condizionamenti esterni, politici ed economici. Cosa risponde?
“In realtà a me pare che il documento chieda semplicemente di aumentare i poteri della CORSI, sia del Comitato regionale che del Consiglio del pubblico. Organi, lo ricordo, che si eleggono principalmente su base partitica.
Spero di sbagliarmi, ma sabato all’assemblea della CORSI vedremo eletti principalmente politici o ex politici, non specialisti di radiotelevisione, che al contrario potrebbero collaborare per migliorare la RSI. Solo questo fatto smentisce l’ipotesi che la CORSI possa svolgere un ruolo di difesa dell'azienda dall’ingerenza politica. Aggiungo, infine, che da semplice utente della RSI, non sento alcun bisogno di un corpo intermedio tra me e l’azienda. Oggigiorno sono infatti decine gli strumenti che abbiamo a disposizione per manifestare assenso o dissenso rispetto a ciò che va in onda”
A lei è stato chiesto di candidarsi per un ruolo in CORSI?
“Sì, mi è stato chiesto ma non mi candiderò. La mia difesa dell’indipendenza e dell’autonomia del servizio pubblico, va avanti attraverso la società civile e non con un posto nelle sovrastrutture che al contrario si battono per aumentare il loro potere e controllo”.
Salvo cambiamenti di rotta dell’ultimo minuto, il documento CORSI verrà approvate dall’assemblea di sabato. È possibile che venga fatta qualche azione di protesta nei giorni successivi?
“Chi come me crede nell’autonomia e nell’indipendenza del servizio pubblico, probabilmente non resterà con le mani in mano di fronte a questo tentativo di controllo della RSI da parte della politica. E penso che siano molti i cittadini e le cittadine stanchi e stufi di questo modo di agire”.