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UBS ieri sera è stata incriminata in Francia per "vendita a domicilio illecita" (démarchage illicite). La banca svizzera è accusata di avere creato all'inizio degli anni 2000 un sistema destinato a indurre ricchi clienti francesi ad aprire in Svizzera conti non dichiarati al fisco, hanno indicato fonti giudiziarie all'agenzia stampa AFP.
Tale passo si è verificato a pochi giorni dall'incriminazione della filiale francese della banca per complicità in vendita a domicilio illecita e riciclaggio di frode fiscale.
La banca è stata inoltre citata quale "testimone assistito" - uno status intermedio fra l'incriminazione e la citazione quale testimone - per riciclaggio di vendita a domicilio illecita e riciclaggio di frode fiscale. All'istituto è stata chiesta una cauzione di 2,875 milioni di euro (3,5 milioni di franchi).
La banca è sospettata di avere permesso ai suoi agenti commerciali elvetici di far visita senza autorizzazione in Francia a ricchi clienti e di avere allestito una doppia contabilità per mascherare movimenti di capitali tra la Francia e la Svizzera.
In precedenza erano stati incriminati un ex direttore generale di UBS France, un ex dirigente dell'ufficio di UBS di Lille e un dipendente di UBS a Strasburgo. Le indagini sono partite da una denuncia di ex dipendenti della banca.