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Toglietemi tutto ma non il mio santino! Il Ticino invaso dai bigliettini elettorali. Fontana e Valtulini: "Mai tanti come quest'anno!"
I due tipografi: "Il santino resta il mezzo di promozione più gettonato e diffuso". Valtulini: "Ho iniziato a stamparli già in novembre"

LUGANO/MENDRISIO - I tempi cambiano e cambiano i mezzi di comunicazione, ma c’è un assioma che continua a farla da padrone: campagna elettorale uguale santini. Migliaia e migliaia, anzi decine di migliaia di santini. Una piccola ‘indagine’ di mercato fra due tipografi ticinesi, Raoul Fontana e Mirko Valtulini, lo conferma: se infatti qualche candidato prova a differenziarsi pubblicizzandosi con gadget più o meno particolari, il famoso bigliettino “ha ormai acquisito una sua posizione di mercato ed è un vero e proprio must”, racconta Raoul Fontana, che ha visto anzi aumentare gli ordini di stampa durante questa campagna elettorale.
Una tendenza confermata anche da Valtulini, per cui “il santino resta il grande cavallo di battaglia”. Con alcuni partiti che hanno presentato le liste per queste elezioni con grande anticipo poi, “ho cominciato a stamparne già a partire da novembre. Mai successo prima”, aggiunge.

Flyer, depliant, lettere e variazioni più o meno estrose sul tema sono richieste, ma per farsi ricordare dai possibili elettori il ‘presente’ più gettonato dai candidati si conferma in entrambe le tipografie il santino. E soprattutto il santino nel suo formato più classico, quello rettangolare, sulla scorta del biglietto da visita per intendersi, che viene letteralmente distribuito a mazzi.
“In termini tipografici – spiega infatti Fontana – il concetto è lo stesso di quello alla base del biglietto da visita. È lo stampato che costa meno: più ne hai, più contatti ti fai e a costo quasi zero”.

Il ‘santo stampato’ poi, confermano entrambe i tipografi, piace ai candidati di tutti i partiti: se infatti i numeri in gioco possono cambiare a seconda del peso politico della squadra di appartenenza, da destra a sinistra, passando per il centro tutti lo vogliono e tutti lo cercano. Insomma, la conclusione che se ne trae è che il santino, non a caso santo, è l’unico che riesca davvero a mettere d’accordo la politica ticinese, come chiosa con una battuta anche Fontana.

Un evergreen che, novità di quest’anno, ha anche un coté benefico. Sarà capitato di notare che su alcuni santini, e non solo, è stata stampata anche una faccina sorridente. Ebbene, il classico smile, spiega Valtulini, la cui tipografia (come anche la Fontana Print) fa parte di quelle che hanno aderito all’iniziativa, è il simbolo scelto dalla Viscom per certificare l’impegno a una produzione “in Ticino per il Ticino”, un appello che l’associazione ha voluto rivolgere non solo ai propri affiliati ma anche alle forze politiche in campo per questo 19 aprile. Un logo, si diceva, anche benefico: chi ha aderito si è infatti impegnato a versare almeno il 2% del proprio ricavato su un conto che verrà poi devoluto a Telethon (per maggiori informazioni clicca qui).

IB

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