Il test SARS-CoV-2 è stato effettuato su tutti gli 11'828 quadri e reclute provenienti dalla vita civile entro le prime 48 ore successive alla loro entrata in servizio. Sono stati trasferiti in infrastrutture del servizio sanitario per l'isolamento
BERNA - Per proteggere i militari e poter impedire eventuali contagi nonché l'ulteriore diffusione, tutte le reclute e tutti i quadri sono stati sottoposti al test SARSCoV-2 (coronavirus) all'inizio della SR. Dai test effettuati è emersa una quota pari allo 0,3% di risultati positivi.
Il test SARS-CoV-2 è stato effettuato su tutti gli 11 828 quadri e reclute provenienti dalla vita civile entro le prime 48 ore successive alla loro entrata in servizio. 38 test hanno dato esito positivo, il che corrisponde a una quota dello 0,3%. I test (tampone nasofaringeo) sono stati valutati da un laboratorio civile. I militari che dovevano entrare in servizio e presentavano sintomi non sono entrati in servizio.
In tal modo l'esercito ha realizzato una base di rilevamento ampiamente completa di un'intera classe d'età che permette ai Cantoni un tracciamento sistematico dei contatti.
I test effettuati presso una categoria d'età specifica in tutta la Svizzera permettono alle autorità civili di farsi così una panoramica unica nel suo genere e mostrano uno spaccato della situazione su scala nazionale presso le persone in età d'obbligo di prestare servizio.
Le persone risultate positive al test sono state trasferite dietro prescrizione medica nelle infrastrutture del servizio sanitario dell'esercito per un isolamento assistito della durata di dieci giorni. Ciascun caso positivo nonché i contatti stretti vengono tracciati sia nell'esercito che in contesto civile nell'ambito della gestione dei contatti, conformemente alle prescrizioni dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e in collaborazione con le autorità sanitarie cantonali. L'esercito ha introdotto delle severe misure di protezione nelle scuole reclute.
73 militari che hanno avuto contatti stretti con persone contagiate sono stati messi in quarantena per dieci giorni e assistiti d'intesa con il medico di truppa. La quarantena viene svolta secondo le prescrizioni dell'UFSP in un settore separato dal resto della truppa. L'istruzione delle reclute rimane ulteriormente possibile in questo perimetro di quarantena.
Le misure d'igiene e di comportamento adottate per tutte le ubicazioni dell'esercito, stabilite in un concetto di protezione, vengono costantemente verificate e adeguate se necessario. La salute di tutti i militari è l'elemento centrale di tali misure.