Il consigliere comunale comunista, assieme al socialista Zoppi, polemizza per la pubblicità del mercatino di Lugano. "Quanto hanno speso per realizzarla, in periodo Covid? Non sarebbe meglio evitare per non avere assembramenti?"
LUGANO - Demis Fumasoli, assieme a Carlo Zoppi, lancia un'altra polemica sul mercatino di Natale di Lugano. Ce l'ha con la pubblicità che la Città sta facendo nel resto della Svizzera, giudicata dal rappresentante comunista fuori luogo visto il periodo.
"Beh, la Città di Lugano, ha intrapreso una campagna pubblicitaria, per esempio a
Losanna, promuovendo il mercatino natalizio. La volontà di attirare persone dall’estremo
opposto della nostra amata Nazione, in un momento così delicato - dove oltretutto sempre
più piccole imprese artigianali, piccoli ristoranti, ecc… si vedono dover chiudere a orari
improponibili, a causa delle restrizioni imposte dalla Confederazione, dovute al pericolo
pandemico – sembra un pugno nello stomaco", scrive in un'interpellanza, spiegando di aver ricevuto messaggi bellicosi da amici vodesi.
"Già mal si comprende la volontà di eseguire un mercatino natalizio (forse unica Città in Europa), ma il non voler limitarsi alle sole persone che risiedono nel comprensorio, è dannatamente incomprensibile", aggiunge Fumasoli, nell'atto firmato anche dal socialista Zppi, chiedendo poi:
"1. Il Municipio, in piena emergenza Covid-19, quanto ha speso per la campagna pubblicitaria per il mercatino natalizio?
2. In quali regioni della Svizzera è stata lanciata questa campagna pubblicitaria?
3. È stata fatta anche in Lombardia? E più in generale in qualche stato estero?
4. Il Municipio, non reputa sufficiente la massa di persone residente nel comprensorio del luganese, per non creare problematiche di assembramento durante il mercatino?
5. È informato il Municipio, che la Confederazione da ormai parecchio tempo, chiede sacrifici alla popolazione, soprattutto di diminuire il più possibile la mobilità interna? Asseconda questa richiesta la vostra campagna pubblicitaria?".