Lo afferma la Commissione nazionale d’etica per la medicina umana (Cne). La presidente non gradisce nemmeno l'abolizione dei test gratuiti, soprattutto se ci fosse l'obbligo del certificato
BERNA - Nei discorsi sul vaccino e sul certificato Covid rientra anche la questione dell'etica. E su di essa si è espressa la Commissione nazionale d’etica per la medicina umana (Cne), la quale ritiene non etico anche l'obbligo indiretto a vaccinarsi.
Esporsi alle infezioni, secondo la Cne, fa parte dei diritti individuali. E non devono esserci distinzioni di trattamento tra vaccinati e non nelle cure. "Se cominciamo a differenziare in questo modo, poi andrà a finire che si cura meno bene chi abusa di sostanze alcoliche, chi fuma o chi pratica sport particolarmente pericolosi", ha commentato alla RSI il dottor Roberto Malacrida.
La solidarietà sociale rimane un fattore decisivo per affrontare con successo il Coronavirus e gestirlo a lungo termine, afferma ancora la Cne, che vorrebbe portare gli scettici a vaccinarsi non con obblighi, diretti o indiretti, bensì con l'informazione.
Oltre è andata la presidente della Commissione, Andrea Büchler, che in un'intervista ha detto come "l’abolizione dei test gratuiti sarebbe problematica se nello stesso tempo viene esteso l’obbligo di avere un certificato. Se i test devono rappresentare una vera alternativa alla vaccinazione, allora devono essere accessibili a tutti”. E ha aggiunto che il certificato deve essere obbligatorio per un tempo limitato.