In conferenza stampa il Medico Cantonale non ha nascosto la sua preoccupazione. "Ci sono 1'500 casi con poca mobilità della popolazione, dato che siamo in vacanza. Immaginiamo poi... Proteggetevi e proteggete, lo dico anche ai datori di lavoro"
BELLINZONA - Prima conferenza stampa dell'anno sul Covid a Bellinzona e il Medico Cantonale Giorgio Merlani si dice preoccupato. "La situazione è seria, i numeri sono importanti. Siamo ancora in ferie, e ci sono già 1'500 casi al giorno senza movimenti di popolazione: chissà dopo! Fate attenzione, proteggetevi e proteggete chi vi sta attorno".
Lancia un appello agli attori economici, spiegando che molto probabilmente le attività di ogni tipo si troveranno con meno forza lavoro a causa di quarantene e isolamenti. "Proteggete i vostri collaboratori, prendete misure affinchè non si contagino tutti. Un conto è avere un malato, un altro è se sono assenti tutti. Pensate a come organizzarvi con meno personale e introducendo dove possibile il telelavoro".
"Il Ticino per tutta l’estate e tutto l’autunno è stato ‘‘primo della classe’’, mentre ora siamo il cantone con l’incidenza più elevata di tutta la Svizzera", ha detto. "L’evoluzione è stata rapidissima. Le prime ondate impallidiscono numericamente rispetto a quello che siamo vivendo adesso e stupisce la velocità di diffusione della curva".
Meno del 10% dei positivi è over 60 ed è per questo che non si hanno tantissime ospedalizzazioni, ma è presto per cantar vittoria. "Ogni due giorni abbiamo avuto un raddoppio dei casi. E questo ha avuto conseguenze enormi, il sistema ha dovuto adattarsi con la capacità di test, di informazione, di contact tracing. È difficile e ci scusiamo per i ritardi che ci sono, ma chiedo comprensione e pazienza alla popolazione", ha aggiunto, non negando dunque la difficoltà del sistema di testing.
Merlani ha chiarito di nuovo i termini isolamento e quarantena: "Isolamento è per la persona malata (con sintomi o no), che è portatrice del virus e può contagiare. Attualmente in Svizzera vale la regola di 10 giorni di isolamento da quando compaiono i sintomi o si risulta positivi. La quarantena (di 7 gironi) è per la persona che ha avuto un contatto stretto con il positivo, è sana e non ha sintomi, ha il rischio di sviluppare la malattia".
Giovan Maria Zanini, farmacista cantonale, ha sottolineato come molte persone si chiedono se la campagna vaccinale è servita a qualcosa. "Il vaccino serve, è necessario vaccinarsi. Nella settimana di Natale, i cui dati corrispondono al momento in cui Omicron ha cominciato a diffondersi (visto che sono in ritardo di qualche giorno) e in quella di Capodanno fra gli ospedalizzati non vaccinati sono circa venti volte maggiori rispetto ai vaccinati, in ogni fascia di età. "Nelle settimane di Natale e Capodanno in confronto ai vaccinati, chi non è vaccinato ha mostrato un rischio molto più alto di finire in ospedale, addirittura 15-20 volte superiore". In Ticino, il 45% dei ricoverati all'EOC per Covid è vaccinato, in cure intense ci sono 2 vaccinati su 11. "Nei giorni di festa, se non ci fosse stato il vaccino, avremmo avuto un numero cinque volte maggiore di ricoveri", ha stimato Zanini. "Il vaccino serve: per fortuna abbiamo vaccinato tanto. Con 3-4'000 ospedalizzati a livello svizzero, con degenze lunghe, avremmo avuto tanta più gente sofferente e ospedali che non potevano reggere, pensiamo anche al personale. Anche l'economia sarebbe stata in difficoltà, avremmo dovuto introdurre qualche forma di chiusura. Quindi, il vaccino ci sta aiutando molto".
Le prossime due settimane saranno cruciali per poter fare delle previsioni.