La lettera in cui il giovane ticinese raccontava le sue difficoltà con l’Ambasciata svizzera, ha suscitato reazioni di solidarietà da parte di persone che hanno vissuto simili problemi con i loro partner “extracomunitari”

LUGANO – La storia di Davide, la lettera in cui raccontava le sue difficoltà diplomatiche con l’Ambasciata svizzera di Jakarta, ha suscitato molte reazioni di solidarietà da parte di ticinesi – donne e uomini - che hanno vissuto simili problemi con i loro partner “extracomunitari”.
La ragazza di Davide, una giovane indonesiana, si è vista negare (nonostante tutte le garanzie presentate) il visto turistico per un soggiorno di tre mesi in Svizzera, durante il quale avrebbe voluto ambientarsi nel nostro Paese e conoscere i famigliari del suo compagno in vista del matrimonio.
Dopo la pubblicazione della sua lettera su liberatv (leggi l’articolo allegato), Davide ha ricevuto molte mail. Eccone alcune tra le più significative.
“Questo tipo di burocrazia Svizzera mi fa letteralmente schifo – scrive un lettore -. Sicuramente riceverai molti consigli, a me ne è venuto in mente uno semplice: chiedi un visto turistico per L'Italia, magari prenotando un albergo/pensione a Roma. Ottenuto il visto Schengen la tua ragazza può liberamente entrare in Svizzera”.
“Ho appena letto della tua disavventura all'ambasciata di Jakarta – scrive una lettrice -. Ho vissuto 4 anni a Manado - Nord Sulawesi -, e li ho incontrato il padre dei miei figli. Nel 2003 siamo venuti in Ticino in vacanza per 6 settimane, avevamo chiesto il visto sia per la Svizzera sia per l'Italia senza nessun problema. Non abbiamo dovuto andare a nessuna Ambasciata, abbiamo fatto tutto per posta e per telefono. Lo so che sono passati tanti anni, ma mi sembra che ora le cose siano più facili in fatto di visti... Ora, se tu chiedi il visto all'ambasciata Italiana, penso che la tua compagna possa entrare in Svizzera senza problemi, visti gli accordi Schengen”.
“Ho letto la sua disavventura con il visto della sua futura moglie – scrive un altro lettore -. Diversi anni fa ero nella sua stessa situazione. La mia ormai ex ragazza necessitava del visto per entrare in Svizzera. Ha ottenuto un visto con una promessa di matrimonio (durata 3 mesi). Son passati però 10 anni. Non so se sia ancora fattibile”.
“Ho letto la tua situazione che in parecchi punti è simile a quanto mi è successo un paio d'anni fa – racconta un lettore -; poi abbiamo deciso di sposarci, mia moglie è egiziana, per lei è stato un bel salto nel buio; non era mai stata in Europa prima e capisco bene i sentimenti che provi in questo momento: sembra quasi che in quanto cittadini svizzeri non abbiamo il diritto di avere una relazione in paesi extra Schengen (prima di Schengen era anche peggio!). Se non avessi chiesto il visto turistico all'ambasciata svizzera, ti avrei consigliato di sceglierne una europea; spesso presentando una documentazione ineccepibile come quella che hai descritto non sono così puntigliosi circa il criterio del mancato ritorno. Riceviamo spesso visite di amici e parenti che arrivano con visti Schengen rilasciati da altre ambasciate europee. Nel tuo caso visto che la richiesta ed il relativo rifiuto sono state apposte sia sul passaporto della tua fidanzata che nel database di Schengen è probabile che otterresti un'ulteriore rifiuto chiedendo a qualcun altro prima di sei mesi”.
“In effetti l'unica soluzione praticabile è il matrimonio – aggiunge il lettore -; questa, almeno nel mio caso, ha diverse valenze, gli unici a sapere se siete disposti di fatto a fondere due culture per il resto della vita siete voi due e questa, sempre secondo me è l'unica cosa veramente importante, secondo l'Indonesia non è dietro l'angolo, la tua ragazza dovrà fare una scelta impegnativa. Mia moglie si é da subito trovata bene qui ma non é stato comunque facile lasciare famiglia, amicizie e lavoro per un paese che non aveva mai visto”.
E conclude: “La procedura del matrimonio e il relativo rilascio del visto per ricongiungimento familiare hanno richiesto sei mesi, paradossalmente ci ha messo di più la nostra ambasciata e relativi uffici centrali dello stato civile che non tutta la imponente burocrazia egiziana in condizioni di rivoluzione permanente; dopo il matrimonio a causa delle diverse autorità svizzere mia moglie ha dovuto aspettare tre mesi prima di ottenere il visto”.
Infine la testimonianza di una lettrice: “Nel '94 ho fatto una promessa scritta (formale) di matrimonio che mi ha permesso di attendere sei mesi… prima di " dover" sposare mio marito! Non so se sia tuttora possibile. Mi spiace tantissimo per quel che ti/vi succede. Ti capisco benissimo. Penso che per ottenere il visto può funzionare solo se conosci qualcuno all'ambasciata, ma questo PRIMA della domanda stessa. Chiamala corruzione o chiamala "conoscenze". Altra possibilità potrebbe essere quella, se conosci qualcuno residente in Italia, di farla invitare da lui/lei. Dicono gli italiani meno "restrittivi". Con gli accordi Schengen basta che lei ottenga il visto d'entrata per uno di questi paesi e poi può circolare come vuole anche da noi. Per questa opzione c'è forse il problema se ha già fatto richiesta con la svizzera ed è stata respinta, probabilmente dovrebbe aspettare altri 6 mesi prima di fare una nuova richiesta anche presso un altro paese. Ma siamo poi così sicuri che la documentazione viene controllata?”.
emmebi