Nuovo comunicato stampa della famiglia del campione, in coma da ormai sei giorni: "La telecamera che si trovata sul casco di Michael è stata consegnata spontaneamente"
GRENOBLE - Sono sei giorni, ormai, che Michael Schumacher è in coma artificiale all’Ospedale Nord di Grenoble, dove i medici sperano che si riassorbano i numerosi edemi provocati dalla drammatica caduta fuori pista sulle nevi di Meribel, in Alta Savoia. Oggi la famiglia del campione di Formula 1 è tornata a esprimersi, attraverso la portavoce Sabine Kehm
"La condizione di Michael rimane critica - fanno sapere i famigliari -, ma stabile. Vorremmo insistere chiaramente che le informazioni riguardanti la salute di Michael, che non provenga dai medici che lo stanno curando o dal suo management, devono essere considerate senza fondamento. La famiglia ha a cuore solamente la salute di Michael. La telecamera sul casco di Michael è stata consegnata spontaneamente dalla famiglia alle autorità inquirenti. Non è vero che sia stata data contro la volontà della famiglia".
Ieri pomeriggio, intanto, gli agenti inviati dalla Procura di Albertville hanno interrogato il figlio quattordicenne di Schumacher, Mick, un giovane amico della figlia, Gina-Maria, e il maggiordomo della famiglia, che sciava con loro. I gendarmi hanno anche chiesto di avere la piccola telecamera che i soccorritori e altri sciatori presenti sul luogo dell'incidente, il 29 dicembre, avevano notato sul casco di Schimacher. Se la telecamerina era accesa e le immagini non sono andate perse nello schianto contro la roccia, che ha frantumato il casco di Schumacher, si potrà stabilire la velocità a cui scendeva il campione e il tragitto esatto che ha percorso dopo aver lasciato la pista battuta.