Il chitarrista che ha appena annunciato l'addio alla Premiata Forneria Marconi sta lavorando a un'installazione musicale. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA
RIVERA – Franco Mussida è un mito del progressive rock italiano. La sua chitarra ha fatto sognare intere generazioni sulle note di Impressioni di settembre, La carrozza di Hans, per non dire dell’indimenticabile “riff” di Celebration… Non è troppo dire che Mussida è la PFM.
Qualche settimana fa, a 68 anni, dopo la sterzata orchestrale data al gruppo (citiamo il bellissimo concerto di due anni fa all’Estival con i musicisti dell’OSI, ma anche l’overture del Nabucco a Sanremo con la banda dell’Esercito) ha dato l’annuncio: lascerò il gruppo per dedicarmi alla ricerca musicale e ad altri progetti. E uno di questi progetti ha portato il chitarrista allo Splash and Spa di Rivera, su iniziativa del “patron” Rocco Cattaneo, che l’ha fortemente voluto.
Ma che c’azzecca Mussida con lo Splash e con Cattaneo? Dice quest’ultimo: “La PFM è nel mio cuore da sempre, sono un grande fan di Mussida, ed è stato un grande onore poterlo conoscere e lavorare con lui. Ciò che sta mettendo a punto nella cupola del nostro centro, quella che chiamiamo ‘sala riposo’, è un progetto fantastico”.
Spiegare cosa sta facendo esattamente Mussida sotto la cupola dello Splash, dove lo abbiamo incontrato questa mattina insieme ai suoi tecnici del suono, è difficile. Molto più semplice sarà ascoltare – probabilmente già dal mese prossimo - il risultato musicale di quello che lui chiama “Il Suono di Sole”: un’installazione artistica che emanerà note musicali attraverso una serie di pannelli di legno risonanti e dipinti dallo stesso Mussida.
La ricerca del chitarrista parte dall’ambiente e conduce nel profondo dell’anima di ognuno. È un percorso interiore. “Ma non chiamatela musica New Age e nemmeno ‘Zen’. Quello che sto realizzando in questi mesi è semplicemente il frutto della mia esperienza, dei miei cinquant’anni di lavoro”, dice mentre sorseggia un chinotto sotto un ombrellone della terrazza.
Tentiamo di spiegare il progetto attraverso le parole con cui Mussida lo ha descritto: “L’idea mi è sorta dovendo pensare a come rendere interessante con il suono, un luogo che pur avendo una sua magia, aveva problemi di risonanze e quindi faticava ad esprimerla. L’installazione è composta da una forma sonora complessa fatta da registrazioni di strumenti musicali naturali, da timbri sonori vibranti, da voci umane e da elementi visivi. Una composizione che dura 24 ore ma con potrà mai essere uguale a se stessa.
L’insieme sonoro agisce come un suono dinamizzato, di una intensità non invadente che si accorda con le specifiche caratteristiche strutturali e sonore del luogo.
Accolto con discrezione da chi soggiorna nella Cupola della Spa di Rivera, offre l’occasione di assimilare attraverso l’ascolto di questo singolare clima, il forte potere evocativo racchiuso in ciascuna delle distanze intervallari che costituiscono l’essenza udibile della Musica: i mattoni vibranti emozionali che costruiscono, costituiscono qualsiasi forma musicale. Il Suono di Sole permette di connettersi al potere energico, che smuove e richiama le qualità essenziali della nostra struttura affettiva e sentimentale, in modo che possano essere percepite in sognante, producendo un’azione rilassante che opera nel profondo.
Il Suono di Sole agisce quindi fluttuando, in una perenne dimensione di calma sospesa, mettendo in movimento nel tempo, tutto il complesso della nostra struttura affettiva. Lo fa’ legandosi principalmente al ricordo e alla conciliante delicatezza che vive nei sentimenti della compassione e della consolazione”.
Non resta che attendere l’ora dell’ascolto. Intanto, per i fan, allegati a questo articolo un'intervista a Mussida e un live di Celebration del 1974!
Marco Bazzi