Il presidente siriano Assad: "Gli attacchi di ieri a Parigi sono il risultato di politiche sbagliate adottate dai Paesi occidentali, in particolare dalla Francia"
PARIGI – Dopo neanche un anno dalla strage a Charlie Hebdo la capitale francese è torna nel mirino del terrorismo: sette attentati contemporanei hanno visto l’ira di kamikaze allo stadio di Francia, sparatorie in locali pubblici e presa di ostaggi al teatro Bataclan durante un concerto, dove i terroristi islamici hanno ammazzato più di cento persone.
Secondo la procura parigina, che oggi ha tracciato un bilancio, le vittime sono attualmente 128 e 300 i feriti, di cui 80 gravi. Si tratta di un bilancio terribile che fa degli attentati di venerdì sera il più grave attacco terroristico mai messo in atto in Europa. I numeri rimangono una stima, l’unica certezza è la rivendicazione dell’attacco. La strage, infatti, è stata rivendicata oggi dall’Isis, che ha parlato di “11 settembre francese”.
Su “Dabiq France”, rivista francese dello Stato islamico, si legge “la Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa”. Altri messaggi jihadisti minacciano: dopo Parigi “tocca a Roma, Londra e Washington”.
Secondo la radio Europe 1, una coppia di spettatori presente al concerto al Bataclan ha detto di aver visto i terroristi. I due sono stati ascoltati per tutta la notte dalla polizia, fino alle 6 del mattino, ed hanno fornito informazioni definite preziose. La madre della donna interrogata ha riferito alla radio che sua figlia "dice di aver visto una donna. A un certo punto si è trovata di fronte ai terroristi, ha visto la donna che era da una parte. Non era armata". Uno degli uomini, ha aggiunto la madre, "era giovane, un uomo di 30 anni, con una barba di tre giorni e di tipo europeo".
Il kamikaze francese, che faceva parte dei quattro che hanno agito al Bataclan, è stato identificato dalle impronte su un dito sezionato. Era un 30enne già noto ai servizi di sicurezza e schedato per la sua vicinanza con gli ambienti islamici più radicali e ritenuti a rischio. Il kamikaze era nato nella banlieue parigina di Courcouronnes.
Il presidente francese Hollande da parte sua ha dichiarato già ieri sera lo stato d’emergenza, ripristinando i controlli alle frontiere e annullando il suo viaggio in Turchia in vista del G20. Il governo ha decretato il piano Alpha Rouge, livello d’allerta mai toccato prima che entra in atto in caso di attentati multipli.
Secondo gli inquirenti sono otto gli attentatori, tutti giovani. Alcuni si sono fatti saltare in aria come kamikaze, gli altri sono stati uccisi della polizia. La magistratura ipotizza che altri complici si siano dati alla fuga in seguito alla carneficina.
Stando a quanto riferisce Bfm-Tvn sul corpo di uno dei kamikaze è stato trovato un passaporto siriano. Un passaporto egiziano è stato ritrovato vicino a un altro degli attentatori che si sono fatti esplodere ieri sera davanti allo Stade de France.
Gli inquirenti hanno cercato di ricostruire la strage di ieri sera, stabilendo che il primo attentato è avvenuto nel X arrondissment, nel quartiere dei ristoranti kosher, e ha causato la morte di una decina di persone.
Poi i terroristi sono scesi verso l’XI e il XII arrondissement, a pochi metri dalla redazione di Charlie Hebdo. Tre di loro al grido di “Allah è grande” (“Allah u Akbar”) e frasi contro l’intervento della Francia in Siria hanno aperto il fuoco sul pubblico nella sala da concerti Bataclan, dove era in corso un concerto rock del gruppo statunitense Eagles of death metal, provocando un centinaio di vittime.
Un testimone che è riuscito a scappare ha raccontato alla polizia: “Ci uccidevano uno a uno, c’era sangue ovunque, è stata una carneficina”.
Attorno alla mezzanotte le teste di cuoio hanno fatto irruzione nella sala portando in salvo decine di persone scampate alla morte e in stato di shock, inoltre hanno aperto il fuoco contro tre jihadisti uccidendoli.
In precedenza i terroristi aveva provocato tre esplosioni allo Stade de France, a Saint-Denis, durante l’amichevole Francia-Germania. I giocatori e i tifosi sono rimasti prigionieri nello stadio mentre all’esterno la situazione si era fatta caotica. Altre sparatorie e colpi d’arma da fuoco si sono consumati a rue de Charonne, boulevard Beaumarchais e a Faidherbe, tutte vie a pochi metri da place de la Bastille.
Nel suo discorso alla nazione il presidente Francois Hollande ha detto che “la Francia è stata attaccata in modo vergognoso e sarà quindi spietata nei confronti della barbarie dell’Isis”. Ha inoltre aggiunto che “agirà con tutti i mezzi e su tutti i fronti, quello interno e quello esterno”.
Hollande ha anche fatto appello all’Unità dei cittadini. “La Francia è forte - ha ribadito -, può essere ferita, ma si rialza e nulla potrà prenderla alla sprovvista. La Francia è solida e vigile, e trionferà sulla barbarie. La storia ce lo ricorda. Difendiamo la nostra patria e i valori dell'umanità”.
Secondo il presidente siriano Bashar al Assad il terrorismo e gli attacchi di ieri a Parigi sarebbero il risultato di “politiche sbagliate adottate dai Paesi occidentali, particolarmente dalla Francia”.
Papa Francesco si è espresso dicendo che “quanto successo non è umano”. “Non capisco ma queste cose sono difficili da capire, fatte da essere umani. Per questo sono commosso, addolorato e prego”.
“Sono vicino al popolo francese tanto amato – ha aggiunto il Pontefice -, sono vicino ai familiari delle vittime e prego per tutti loro”.
Il dubbio che lo Stato islamico stesse preparando un nuovo attentato gli specialisti dell’antiterrorismo ce l’avevano. Da qualche settimana, infatti, avevano colto dei segnali che si stava preparando qualcosa di grosso. I servizi si aspettavano l’entrata in azione di giovani addestrati e pronti a morire. Ma i sospetti non sono bastati a prevenire la carneficina di ieri.
Red