Una vita che ricalca la celebre tarantella... Mentre emerge che la SEAT usata per la fuga a Ercolano è del figlio maggiore, per ora non coinvolto nell'inchiesta
di Marco Bazzi
CHIASSO – I precetti esecutivi accumulati da Pasquale Ignorato dal 2009 ad oggi (lo stato è aggiornato a un paio di mesi fa, quindi incompleto) ammontano complessivamente a circa 800'000 franchi.
L’elenco dei debiti già sfociati in procedute esecutive è impressionante, sembra un elenco del telefono: comprende una quarantina di attestati di carenza beni, e riguarda sia il 51enne personalmente, sia la società a cui faceva capo la sua stazione di servizio di corso San Gottardo 100 a Chiasso, la Gialmicar SA.
È interessante notare la progressione della massa debitoria della società nell’ultimo biennio, mentre la situazione personale di Ignorato era da anni gravemente compromessa. Fin da prima che si trasferisse a Chiasso da Zurigo, con il suo bel permesso di dimora in tasca.
Assoluto rilievo meritano i debiti con gli enti pubblici sfociati in procedure esecutive o in attestati di carenza beni. Ignorato doveva (il verbo è al passato perché ormai può considerarsi un debitore insolvente) come persona fisica circa 32'000 franchi allo Stato: 18'000 di imposte cantonali, 13'000 di AVS, circa mille franchi di imposte federali.
La sua Gialmicar doveva invece circa 10'000 franchi al Cantone, oltre 12'000 all’AVS e 15'000 alla Confederazione. Più 24'500 franchi finiti in attestati di carenza beni.
Insomma, lui e la sua società hanno fottuto nel giro di pochi anni oltre 93'000 franchi allo Stato. Senza dire delle casse malati, delle assicurazioni, delle forniture di carburante, eccetera…
Poi ci sono gli affitti arretrati degli ultimi 5 mesi: quasi 30'000 franchi per l’uso dei locali della stazione di servizio (subaffittatigli dal garagista confinante) e sfociati una decina di giorni fa nello sfratto esecutivo, e 10'000 franchi per l’abitazione annessa, dove la famiglia viveva felicemente fino a pochi giorni fa. Abitazione di proprietà dell’ex moglie di Angelo Falconi, che venerdì sera ha pagato con la vita l’ardire di aver sfrattato questa famiglia modello.
Per Pasquale Ignorato e la sua famiglia non pagare era una sorta di regola aurea, come dimostrano anche piccoli importi di imposte o di AVS non saldati, per poche centinaia di franchi. O i 32'000 franchi di precetti accumulati dalla seconda moglie, Giovanna Fornito, che accanto alla stazione di servizio aveva aperto il negozio di camicie Bulgarini.
Nel 2011 era fallito personalmente anche il primo figlio di Ignorato, Giuseppe, che attualmente abita oltre confine, e che aveva una ditta individuale, sempre domiciliata in corso San Gottardo 100.
Ultimamente Giuseppe gestiva un secondo distributore di benzina, che Pasquale aveva rilevato a Purasca, costituendo la Gialmioil, con sede (ma guarda un po’) in Liechtenstein.
In aprile, invece, aveva fatto costituire al secondo figlio, Alessio, la Didest, società a garanzia limitata con sede a Croglio, tramite la quale progettava di aprire una nuova stazione di servizio, e probabilmente di azzerare la situazione debitoria accumulata con la Gialmicar.
Giuseppe è l’unico dei tre figli della prima moglie di Ignorato a non essere stato (per ora) coinvolto nell’inchiesta. Mirko, 23 anni, è infatti accusato di assassinio insieme al padre e si trova nel carcere napoletano di Poggio Reale dopo essere stato arrestato sul mezzogiorno di ieri a Ercolano città di origine degli Ignorato.
Mentre Alessio, 24 anni, è stato arrestato lunedì a Chiasso (si presume per semplice favoreggiamento) insieme alla matrigna, la signora Fornito.
Il problema è che la SEAT che i due killer (diciamo presunti killer, anche se l’aggettivo è di rito) hanno usato per raggiungere Ercolano, e che è stata sequestrata dai Carabinieri, risulta intestata proprio a Giuseppe, 27 anni, che potrebbe dunque finire presto nei guai. Anche lui per aver favorito la fuga di padre e fratello.
Stessa sorte potrebbe toccare ai parenti che hanno aiutato i due fuggiaschi a nascondersi a Ercolano.
È probabile (ma per ora è solo un’ipotesi) che dopo il delitto i due abbiano raggiunto l’abitazione di Giuseppe (che fino a qualche mese fa risultava abitare a Besano, in provincia di Varese, ma ora non più) usando una delle vetture di famiglia (una Fiat 500 e una Peugeot), e che in seguito si siano messi in viaggio per Ercolano, dove secondo gli inquirenti italiani sarebbero arrivati una dozzina di ore prima dell’arresto, quindi presumibilmente lunedì sera.
L’ammiraglia di famiglia, la Mercedes CLS 350 station-vagon nera, sequestrata lunedì dalla Polizia, era rimasta infatti parcheggiata nei pressi dell’abitazione degli Ignorato.
L’auto, immatricolata nel maggio del 2013, era stata acquistata da Pasquale oltre Gottardo, probabilmente in leasing. Era una vettura usata, ma di recente fabbricazione, e non è noto il prezzo pagato dal benzinaio. È noto solo il valore a nuovo, che supera i 100'000 franchi.
Ora, la gente si chiede, e ce lo chiediamo anche noi, come una persona che ha sulle spalle 800'000 franchi tra precetti esecutivi e attestati di carenza beni possa circolare tranquillamente con un’auto di quel valore.
La risposta è semplice: la Mercedes (la cui targa è “coperta”) risulta intestata alla Gialmicar SA (nella quale Ignorato, manco a dirlo, non figura), con sede in corso San Gottardo 35.
A quel numero civico, però, sulla linea rossa che collega la stazione di servizio e il garage sotterraneo in cui è stato ammazzato Falconi, non risulta alcun cartello con la scritta “Gialmicar SA”. Ma si presume che a quel numero civico ci sia l’ufficio dell’amministratore unico della società, Marco Campana.
Si narra che non molto tempo fa due persone si siano presentate alla stazione di servizio cercando la Mercedes (forse per sequestrarla), ma la vettura era stata nascosta in un’autorimessa, e Ignorato si era ben guardato dal farsi trovare. Poi probabilmente ha pagato le rate arretrate… chissà.
Detto per inciso, quella Mercedes, Pasquale la usava anche occasionalmente per fare da “taxi” su lunghi percorsi e, naturalmente, non rilasciava ricevute.
Qualche verifica in più da parte delle sempre attente autorità fiscali avrebbe forse potuto accertare che Pasquale Ignorato e la sua famiglia non conducevano un tenore di vita morigerato, come si addice a un personaggio sommerso da una valanga di precetti esecutivi.
Non diciamo che si sarebbe potuti arrivare addirittura a scoprire il motoscafo ormeggiato sul versante italiano del lago Maggiore, ma almeno ad accorgersi che, alla faccia di creditori, precetti e attestati vari, Pasquale e Alessio Ignorato partecipavano a gare automobilistiche in formula Promotion, con tanto di classifiche pubblicate sul web, e foto sui social.
Ma ormai è andata così. Per dirlo con la celebre tarantella, che ben si adatta alla vita spericolata di Pasquale: “Chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scurdámmoce 'o passato, simmo 'e Napule paisá!…”.