CRONACA
Tempesta passata alla RSI? Macché! Il sindacato spara a zero sui vertici dopo l'incontro con Canetta e de Weck: "Fiducia al capolinea"
Stamattina faccia a faccia tra Canetta e il sindacato SSM che si risolve in un nulla di fatto. Poi il comunicato-bomba: "Se la Direzione rimarrà sulle sue posizioni, non vi saranno più i presupposti per colmare lo strappo"
COMANO - Tempesta passata? Macché! "La fiducia è al capolinea". Se qualcuno pensava che l'incontro di ieri tra i dipendenti della RSI e i vertici cantonali e nazionali dell'azienda, Maurizio Canetta e Roger de Weck, fosse servito a calmare un pochino le acque, si è sbagliato di grosso. Il sindacato SSM, infatti, oggi torna al contrattacco con un comunicato durissimo verso i dirigenti della radiotelevisione pubblica. "A licenziamenti avvenuti - si legge nella nota - questa mattina il sindacato SSM ha potuto per la prima volta incontrare ufficialmente il Direttore RSI Maurizio Canetta e i vertici del dipartimento risorse umane in merito alle misure di risparmio (16+) e alla modalità con le quali sono state messe in atto. Il sindacato ha rivendicato di congelare tutti i licenziamenti e rivedere l’intero processo di contenimento dei costi perseguito fin qui. Il Dir. Canetta, ribadendo quanto detto ieri dal DG Roger de Weck, ha affermato che indietro non si torna. Tutte le misure di riduzione di personale decise finora sono confermate. Il sindacato ha chiesto più volte se la volontà dell’azienda è di risparmiare o unicamente tagliare delle teste. Altri licenziamenti infatti sono ancora previsti nei prossimi mesi"."Abbiamo anche chiesto - prosegue il comunicato - che cosa intende fare l’azienda per riguadagnare la fiducia del personale e la credibilità presso l’opinione pubblica. La Direzione, nonostante tutto quello che è successo negli scorsi giorni non è stata in grado di rispondere e ha ancora preso tempo. Un’ulteriore dimostrazione dell’impreparazione con cui i vertici aziendali stanno affrontando un momento così critico per il personale e per tutta l’azienda".Quindi, l'ultimatum: "Se la Direzione rimarrà sulle sue posizioni, non vi saranno più i presupposti per colmare lo strappo consumatosi la scorsa settimana. Non vediamo su quali basi si potranno intavolare dei rapporti di partenariato sociale fondati sulla fiducia".
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