CRONACA
Tra vino, fornelli e coltelli... La passione di Mirko Rainer, patron dell’Atenaeo di Mendrisio, che nella sua fucina crea lame pregiate, da caccia e da cucina, che piacciono pure a due grandi chef come Philippe Léveillé e Carlo Cracco. E per i collezionis
Probabilmente pochi sanno che Mirko Rainer, dal 2012 patron del ristorante Atenaeo del Vino di Mendrisio, non è solo un provetto sommelier ma anche un artigiano delle lame: “Quella per i coltelli è una passione che risale alla mia gioventù, trascorsa nei boschi e sulle montagne dell’Alto Adige”
MENDRISIO - Tre passioni che si intrecciano e che scandiscono la sua vita quotidiana: il vino, la cucina e… i coltelli. Probabilmente pochi sanno che Mirko Rainer, dal 2012 patron del ristorante enoteca Atenaeo del Vino di Mendrisio, non è soltanto un provetto sommelier ma anche un artigiano delle lame.

“Quella per i coltelli - racconta - è una passione che risale alla mia gioventù, trascorsa nei boschi e sulle montagne dell’Alto Adige”.

Rainer è infatti originario di San Candido, un villaggio al confine con l’Austria, ed è cresciuto in quella cultura alpina dominata dal bilinguismo - più tedesco che italiano -, intrisa di prodotti del territorio, di artigianato, di antiche tradizioni, e di caccia, disciplina che ha appreso da suo nonno, che faceva il guardiacaccia.

“Per noi ragazzi, allora, il coltello equivaleva a quello che potrebbe essere un game boy per gli adolescenti di oggi…”, racconta.

È nata così, tra i boschi altoatesini, la passione di Rainer per i coltelli da caccia, che da una quindicina d’anni fabbrica artigianalmente nel suo piccolo laboratorio di Rancate. Forgia le lame, le affila, le lucida e costruisce oggetti pregiati, unendo l’acciaio a diversi materiali. Le impugnature sono di legno, di corni di cervo, daino, muflone, renna, camoscio, alce o antilope siberiana, di denti di facocero, e, addirittura, di zanne di mammut, che fa arrivare dagli Stati Uniti, dove i reperti fossili abbondano, con tanto di certificati internazionali che garantiscono qualità e provenienza. I coltelli più pregiati diventano così dei veri e propri oggetti da collezione.

Si tratta di un’attività che il patron dell’Atenaeo svolge nel tempo libero, spesso in mattinata, dopo aver fatto provviste per il suo ristorante. La produzione è dunque limitatissima: in media uno o due pezzi al mese. Pezzi unici, s’intende.

Rainer ha insomma sviluppato questa attività accessoria in parallelo con la sua professione di ristoratore, creando pure una linea di coltelli da tavola e da cucina, utilizzati anche da due grandi chef: Philippe Léveillé e

Carlo Cracco.

“In questo caso – racconta Rainer – ho sviluppato il disegno e la struttura dei coltelli, ma le lame vengono forgiate e tagliate da un’azienda artigianale italiana. Mentre i manici, realizzati con legni pregiati della regione alpina e appenninica – come l’ulivo toscano seccato all’aria aperta -, vengono lavorati e finiti da artigiani del Mendrisiotto”.

I coltelli di Mirko Rainer si possono acquistare online sul sito www.
 Sua moglie, Arianna, si occupa invece della commercializzazione dei prodotti, della gestione dei clienti e della promozione sul web.

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