Niente processo ma solo un decreto d'accusa per il dottor Piercarlo Rey, protagonista dell'errore medico alla clinica Sant'Anna. I suoi legali: "Retromarcia del Ministero pubblico dopo quasi sei mesi di silenzio. Ma il medico contesterà le accuse"
Gli avvocati Rossi e Galfetti: "Ora, facendo clamorosamente marcia indietro sulla procedura preannunciata, il Ministero pubblico ha intimato un semplice decreto d’accusa 30.03.2016 che si limita a proporre una condanna a una pena di 120 aliquote e una multa di 3'000 franchi"
Foto: TiPress/Samuel Golay
LUGANO - Il 4 agosto 2016, i difensori del dottor Piercarlo Rey hanno appreso dai media che il Ministero pubblico aveva chiuso l’istruzione, intendendo porre in stato di accusa il medico davanti alle assise Correzionali per i reati di lesioni colpose gravi, falsità in documenti e falso certificato medico.
Il Ministero pubblico riteneva di non potersi limitare a un semplice decreto di accusa ed esigeva il pubblico processo.
Inizia così il comunicato diramato in serata dai legali del dottor Rey, protagonista del drammatico errore medico alla Clinica Sant'Anna.
Nell’ottobre 2016, scrivono gli avvocati Tuto Rossi e Renzo Galfetti, abbiamo "presentato dettagliate istanze probatorie finalizzate a dimostrare l’innocenza del loro assistito. Dopo quasi sei mesi di silenzio, il Ministero pubblico non ha dato seguito alle istanze probatorie proposte dalla difesa.
Ora, facendo clamorosamente marcia indietro sulla procedura preannunciata, il Ministero pubblico ha intimato un semplice decreto d’accusa 30.03.2016 che si limita a proporre una condanna a una pena di 120 aliquote e una multa di 3'000 franchi".
"Il Ministero pubblico - aggiungono i legali - ha approfittato della medesima circostanza per scagionare la clinica e la sua direzione dalla denuncia formulata il 23.10.2015 dall’avvocato Mario Branda, difensore della vittima, ribadita dal dottor Rey il 21.10.2016.
Pur rallegrato dal fatto che la sua eventuale concoIpa sia stata irreversibilmente ridimensionata, il dottor Rey, convinto della sua innocenza, ha comunque deciso di impugnare anche questo decreto d’accusa. La difesa non intende rilasciare ulteriori dichiarazioni"