CRONACA
Nuova Valascia, Lombardi innesta la retromarcia (realista) dall'attuale progetto: "Senza soldi andrà ripensata". E apre a una soluzione lontano dalla Leventina: "La domanda potrebbe porsi"
Il presidente dell'Ambrì fa il punto sullo stato dell'arte sulla vicenda che sta più a cuore ai tifosi dell'HCAP: "I 50 milioni dell'attuale progetto sono ancora tanti. Le prossime settimane ci diranno se il progetto è sostenibile finanziariamente, dunque se riusciamo a trovare i finanziamenti. Altrimenti...".
© Keystone / Ti-Press / Samuel Golay
AMBRÌ - Senza soldi la nuova Valascia andrà ripensata. Poche parole imbevute di sano realismo, che riassumono con chiarezza lo stato dell’arte sulla costruzione della nuova pista dell’Ambrì. A pronunciarle stanne a alla trasmissione della RSI Modem il presidente Filippo Lombardi, che sembra aver innestato la retromarcia rispetto all’attuale progetto firmato Mario Botta, il cui grado di sostenibilità è stato messo in dubbio da diversi esperti.

 

Dalle parole di Lombardi, insomma, l’inizio dei lavori per la costruzione della nuova Valascia, che avrebbero dovuto prendere il via in questi mesi, sembra allontanarsi all’orizzonte. Ma al di là delle interpretazioni, meglio affidarsi alle parole pronunciate dal presidente biancoblù ai microfoni della RSI.

 

“Nelle prossime settimane - ha spiegato Lombardi - avremo degli incontri con Comune, Cantone e potenziali finanziatori. E nel mese di maggio, dopo l’assemblea del 29 aprile, spero che potremo comunicare un calendario preciso di come intendiamo muoverci”.

 

Quindi Lombardi ha preso di petto la questione chiave, quella della sostenibilità: “Dalla nostra valutazione iniziale di 35 milioni siamo arrivati ad un progetto di 70 milioni, con due piste, una palestra ed una sala conferenze. A quel punto io ho detto che era una follia e che bisognava fermare tutto. Abbiamo dunque rifatto una seconda domanda di costruzione e siamo scesi ai 50 milioni attuali, compreso il rifugio di protezione civile che viene sovvenzionato a parte. Però è ancora tanto. E le prossime settimane ci diranno se il progetto è sostenibile finanziariamente, dunque se riusciamo a trovare i finanziamenti. Altrimenti dovremo farci un’altra pensata”.

 

E tra le possibili alternative, Lombardi non esclude quella di costruire la nuova pista lontano dalla Levenitna: “Noi abbiamo scelto Ambrì per motivi storici, emotivi ed economici di politica regionale. Ma è chiaro che se un domani dovessimo trovarci di fronte all’alternativa: zero stadio e relegazione obbligatoria, oppure una pista altrove, la domanda, alla nostra base andrà posta”.

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