CRONACA
Turismo a gonfie vele, il Lago Maggiore gongola. Chiavi del successo: un marketing azzeccato, la scelta dei giusti mercati e lo 'Sbarco in Romandia'. E Aldo Merlini manda un messaggio a Elia Frapolli: "Sono allibito a sentire ancora parlare di ente unico"
Il presidente dell'Organizzazione turistica Lago Maggiore: "A scanso di equivoci, preciso che i rapporti tra il nostro ente regionale e l’azienda cantonale sono buoni e spero restino tali anche in futuro”. Il delegato del Gambarogno: “TicinoTurismo dovrebbe occuparsi di promuovere e di coordinare il turismo e non di politica"
Foto: TiPress/Benedetto Galli
LOCARNO - La litania del turismo in perenne crisi è stata smentita dai dati. Almeno nel Locarnese, che l’anno scorso ha generato cifre nettamente positive (+7,5% di pernottamenti) e che si conferma come il polo trainante del settore a livello cantonale. Di più: è la regione turistica che a livello nazionale ha fatto registrare il miglior andamento in assoluto.

I vertici dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore hanno presentato i dati questa mattina. E la conferenza stampa è stata l’occasione per chiedere al presidente, Aldo Merlini, un commento su una recente affermazione del direttore di TicinoTurismo (oggi Azienda turistica ticinese), Elia Frapolli che, tra le righe, ha rilanciato l’idea dell’ente unico.

L'audit sul funzionamento del sistema turistico a un anno e pochi mesi dall’entrata in vigore della nuova legge, che ha istituito quattro Organizzazioni turistiche regionali (OTR) al posto degli 11 enti locali, ha messo in luce alcuni punti critici, anche perché si è ancora in fase di rodaggio. La verifica ha rilevato in particolare una scarsa collaborazione tra le Organizzazioni regionali. E il direttore di TicinoTurismo, Frapolli, ha dichiarato al Corriere del Ticino che “il coordinamento di più destinazioni all'interno della stessa regione è un problema riscontrato pressoché ovunque in Svizzera. Se si volesse risolverlo alla radice ci vorrebbe il coraggio di immaginare una sola organizzazione turistica per tutto il Cantone”. Lo stesso presidente dell'OTR del Luganese, Bruno Lepori, ha detto di essere pronto a discuterne…

Ben diversa è la posizione di Merlini che, senza mezzi termini, ha affermato: “Sono rimasto allibito dal fatto che, a solo un anno e mezzo dall’entrata in vigore della nuova organizzazione il direttore di TicinoTurismo sia tornato a parlare di ente turistico unico, e quindi di centralizzazione. Capitoli che mi pareva fossero chiusi, visto che la nuova legge ha affidato alle OTR il compito di gestire il marketing a livello regionale. Sono allibito anche perché all’interno del Consiglio dell’Azienda turistica ticinese, nel quale siedo, questo tema non è stato sollevato. A scanso di equivoci, preciso che i rapporti tra il nostro ente regionale e l’azienda cantonale sono buoni e spero restino tali anche in futuro”.

Insomma, il messaggio sembra chiaro: se qualcuno pensa di poter rilanciare oggi il mantra dell’ente unico, smantellando le OTR, sul Lago Maggiore troverà pane per i suoi denti. Non solo a Locarno e Ascona, le due destinazioni faro del settore a livello regionale, ma anche nelle ‘periferie’: “TicinoTurismo dovrebbe occuparsi di promuovere e di coordinare il turismo e non di politica – ha commentato Remo Clerici, che nel Consiglio di amministrazione dell’OTR Lago Maggiore rappresenta il Gambarogno -. E riproporre oggi l’idea di un ente unico è un atto politico”.

Anche sul fronte della presunta scarsa collaborazione segnalata dall’audit Merlini ha risposto con una fotografia ben diversa della realtà. Ma non solo lui: “Sono frottole – gli ha fatto eco Benjamin Frizzi, responsabile marketing dell’OTR Lago Maggiore -. È chiaro che ogni regione cerca di attirare turisti sul proprio territorio, ma se i pernottamenti aumentano vanno a beneficio dell’intero cantone”.

E Frizzi ha citato il caso di una rivista realizzata per promuovere il Lago Maggiore nella Svizzera romanda, con due pagine dedicate ai castelli di Bellinzona. La Svizzera francese, con i suoi due milioni di abitanti, è stato uno degli obiettivi sui quali l’ente regionale ha puntato molto l’anno scorso, con una campagna battezzata ‘Sbarco in Romandia’, che ha risvegliato l’interesse dei turisti francofoni per l’intero Ticino. E insieme alla Romandia si è puntato sulle Francia, “un mercato nel quale TicinoTurismo non credeva più”, ha spiegato Frizzi, ma che ha generato un +10% di pernottamenti alberghieri e un +34% nei campeggi.

Ma il turismo nella regione del Lago Maggiore continua a parlare soprattutto tedesco (+10% di pernottamenti), anche grazie all’operazione che ha portato la nazionale di calcio germanica ad Ascona nelle settimane precedenti i Mondiali. E qui va dato atto ai vertici di TicinoTurismo di averci creduto.

L’ottimo andamento della stagione turistica 2016, ha spiegato il direttore dell’OTR Lago Maggiore, Fabio Bonetti, “ha creato un effetto positivo sui pernottamenti a livello cantonale e non solo sulla nostra regione. Certo, abbiamo beneficiato anche della situazione di incertezza che regna in Europa e in altre destinazioni divenute ‘a rischio’. Anche, ma non solo. Stiamo raccogliendo oggi i frutti di una precisa strategia che riguarda la scelta dei mercati e dei segmenti di ospiti sui quali puntare. Frutti che sono confermati anche dai primi dati di quest’anno. Abbiamo lavorato su tre pilastri: lo sviluppo del prodotto Lago Maggiore, dagli eventi ai sentieri, il marketing e la formazione, che abbiamo proposto agli albergatori tramite un progetto che è stato molto apprezzato”.

Un lavoro, ha aggiunto Frizzi, fatto in collaborazione con tutti gli operatori del settore, basato sul confronto e sul dialogo, e non deciso ai vertici e calato dall’alto: “Non siamo andati a buttare soldi su mercati che da dieci anni vengono definiti ‘emergenti’ ma che non emergono mai”.

emmebi

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