CRONACA
Le 'notti magiche' del Locarnese. Aldo Merlini a tutto campo sul turismo: dalle 'Maldive di Milano' alla carenza di alberghi, dagli 'Airbnb' al ruolo dei social: "È stata davvero una bella estate. Eventi da sold out, arrivi di vacanzieri da tempi d'oro, m
Ticino e Locarnese sono stati risparmiati dal turismo cafonal che ha imperato nelle città d’arte e sulle coste italiane. Il presidente dell'Organizzazione Lago Maggiore: "Il turista è bene accetto dalla nostra gente perché ormai tutti si rendono conto che è una delle principali fonti di reddito e di indotto economico”
di Marco Bazzi

Gli indicatori sono tutti col segno più. È stata una stagione turistica da leccarsi i baffi, soprattutto nel Locarnese. E a Ferragosto, a poco più di un mese dalla fine dell’estate, è d’obbligo tirare un primo bilancio. Grande successo per gli eventi, con tante notti davvero magiche, affluenza di vacanzieri da tempi d’oro, alberghi e ristoranti col vento in poppa... E non è ancora finita…

Aldo Merlini, presidente dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore, che incontriamo nella splendida cornice del Golf Patriziale di Ascona, è lapidario, e sintetizza tutto in una sola e semplice frase: “È stata davvero una bella estate”.

Tanto turismo, grande successo per gli eventi, tanta gente nella nostra regione, aggiunge. “Stiamo vivendo un ritorno al Ticino, un successo che ha svariati motivi: l’operazione Ticino Ticket sui trasporti pubblici, la promozione alberghiera lanciata da Raiffeisen, l’ottimo lavoro svolto dal nostro marketing, il bel tempo, a parte qualche giornata piovosa, e da ultimo la sicurezza che il Ticino offre ai propri ospiti in un momento storico molto difficile. E poi, naturalmente, il territorio”.

L’onda lunga, l’onda buona, è quella di cui i vertici del turismo locarnese hanno parlato tracciando il bilancio della stagione scorsa: una riscoperta del Ticino, in particolare del Locarnese, soprattutto da parte di tedeschi, francesi e romandi.

“Del resto – spiega Merlini -, il Locarnese era una delle destinazioni preferite dai romandi fino a una decina d’anni fa”.

In questi giorni di dopo Festival si è molto parlato della cronica carenza di strutture alberghiere. Ma il presidente dell’Organizzazione turistica è ottimista: “Devono solo andare in porto i progetti che già ci sono – dice -, come la terza fase del Lido di Locarno, dove alcune grandi catene sono interessate ad aprire un hotel, il progetto della torre all’entrata della città, il Grand hotel, che speriamo si sblocchi, la prossima riapertura dell’Esplanade di Minusio, e il cantiere che ridarà fasto al Rosa-See Garden a Muralto”.

Sul fenomeno degli Airbnb, quello degli appartamenti o camere in affitto, esploso in tutto il mondo, dice: “Sappiamo che anche da noi ce ne sono tanti, e pochi sono censiti. Bisognerebbe fare in modo che tutti paghino la tassa di soggiorno, perché ancora troppe strutture sfuggono al controllo. Fatto questo, nessun problema”.

Merlini ritiene che il Locarnese abbia mantenuto un turismo di medio-alto livello, di qualità, come si dice. “Anche perché i prezzi dei nostri alberghi non sono proprio popolari, penso in particolare ai quattro e cinque stelle. Ma non bisogna assolutamente chiudere le porte agli ospiti che vogliono spendere meno, anzi! Per questo ritengo che la rete alberghiera, e includo anche campeggi e appartamenti di vacanza, debba offrire prodotti per tutte le tasche”.

Qualcosa in più, secondo il presidente dell’Organizzazione turistica, si potrebbe fare sugli eventi autunnali… “Ci vorrebbe probabilmente anche un miglior coordinamento a livello cantonale. Sul piano delle proposte turistiche tra fine primavera ed estate possiamo dirci soddisfatti: si inizia con gli Artisti di strada ad Ascona, che porta tantissima gente, poi ci sono il Jazz, Moon and Stars e il Festival del film, quasi senza soluzione di continuità… In autunno, sempre ad Ascona, c’è la Sagra della castagna, che attira parecchi turisti, ma per chiudere la stagione vedrei bene una seconda Notte bianca del jazz come quella organizzata in primavera”.

Merlini, locarnese che vive ad Ascona, ritiene che entrambi i poli turistici siano fondamentali e complementari per il turismo della regione. Niente classifiche di valore o di importanza, insomma.

Poi mette in rilievo il ruolo dei due campi di golf, quelli di Ascona e Losone, “che contano molto per un certo tipo di turismo”. L’ossatura, o il quadro, è dato però dal lago, dalla montagna, dalle valli e dagli eventi… E naturalmente dall’offerta ricettiva, che comprende anche la ristorazione, i prodotti del territorio, l’enogastronomia in generale.

E a proposito di valli, sul caso Verzasca ‘le Maldive di Milano’ dice: “Un fenomeno interessante, che ha creato qualche problema ma è stato subito gestito a partire dal secondo fine settimana, e ora è rientrato. Comunque fa parte della realtà in cui viviamo. Penso che i social media siano uno strumento in più per la promozione del territorio: basta vedere il successo dell’iniziativa di Anna Oxa che ha invitato i suoi fans in Leventina… Siamo in contatto con diversi blogger importanti, specialmente sul fronte ‘mountain bike’, che sono venuti nel Locarnese e hanno provato i nostri percorsi… Poi durante Moon and Stars è arrivata Chiara Ferragni, compagna di Fedez, che ha postato sui suoi social alcune immagini del concerto. È una fashion blogger che ha molto credito e molti seguaci…”.

Ticino e Locarnese risparmiati invece dal turismo cafonal che ha imperato nelle città d’arte e sulle coste italiane. “Magari in Verzasca c’è stato qualche episodio negativo – ammette Merlini – ma per il resto siamo per ora tranquilli… Il turista è bene accetto dalla nostra gente perché ormai tutti si rendono conto che è una delle principali fonti di reddito e di indotto economico”.

Insomma, sul finire di questa stagione possiamo dire che il Locarnese si conferma largamente come il polo turistico assoluto a livello cantonale? “Dai risultati pare proprio di sì – risponde Merlini -. E credo che nei prossimi anni la nostra regione avrà molto da dire anche sul fronte del turismo congressuale. Con le nuove strutture, penso al Palacinema, al Gran Rex, ma anche allo sviluppo del palazzetto Fevi, potremo ospitare congressi e assemblee nazionali di un certo livello”.

Sempre guardando al futuro, conclude Merlini, “una grande occasione sarà il Parco nazionale del Locarnese, per realizzare il quale bisognerà però convincere la popolazione dell’importanza di un’area naturalistica protetta che può portare turismo dalla primavera al tardo autunno. Un turismo che fa riferimento alla rete internazionale dei parchi”.

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