Il giovane 24enne sta valutando di sporgere denuncia per il trattamento riservatogli dalla polizia: ". “È stata l’esperienza più umiliante della mia vita"
Non mancherà di suscitare polemiche la testimonianza raccontata da Ticinonline, sul maxi blitz eseguito dalla polizia nella notte tra venerdì e sabato in una nota discoteca di piazza Dante a Lugano. Un blitz durato dalle 2 a alle 5 del mattino, con un controllo a tappeto di molti tra i 270 presenti nel locale (che ha l’autorizzazione per poterne ospitare 200).
Marco (nome di fantasia) è stato tra i controllati. “È stata l’esperienza più umiliante della mia vita”, racconta il ragazzo di 24 anni a Tio. “In modo tranquillo avevo fatto notare agli agenti che avevo il diritto costituzionale di conoscere il motivo del controllo. Ho anche citato gli articoli di legge, mostrando il testo sul mio smartphone. Questo li ha fatti imbestialire, credo volessero darmi una lezione”.
Così è stato caricato sul furgone: “Gli agenti inveivano contro di me, urlando, mi sono spaventato. Alla fine mi sono tolto anche le mutande…”. Il 24enne è risultato pulito: “Non avevo neppure bevuto”, precisa. Ora sta valutando di sporgere denuncia per il trattamento subito.
Al termine del blitz sei persone sono state denunciate per possesso e consumo di stupefacenti. All’interno della discoteca erano presenti anche tre minorenni.