“Abbiamo lavorato a lungo, con entusiasmo e con costanza, su questo progetto, riunendoci ogni settimana, confrontandoci sulle scelte da fare e sulle decisioni da prendere – ha detto Tettamanti -. Non dico che abbiamo dato vita al miglior progetto possibile. Dico solo che abbiamo cercato di avvicinarci a un ideale che condividiamo: il desiderio di contribuire alla valorizzazione della tradizione, delle corti, e dei prodotti locali. E il desiderio di rinnovare, imprimendogli una svolta che lo riconduca alle sue radici, un evento che vogliamo sia riconoscibile come la festa dell’uva, la festa della vendemmia, e la festa del comune ticinese che ha la maggior estensione di vigneti, polo trainante della regione che conta la più alta concentrazione di cantine e di produttori. Per coniugare questi tre concetti abbiamo quindi deciso di chiamarlo "Sagra del Borgo".