CRONACA
La deputata Lisa Bosia Mirra condannata in Pretura penale. Il giudice Siro Quadri: “Sapeva di commettere di un reato aiutando i migranti a entrare in Svizzera"
La deputata socialista Lisa Bosia Mirra è stata condannata oggi alla Pretura penale di Bellinzona a una pena pecuniaria sospesa di 8'800 franchi e a una multa di 1'000 franchi
foto: TiPress/Samuel Golay
POLITICA E POTERE

Bosia Mirra: la sentenza tra una settimana. La procuratrice Lanzillo: "Va condannata: ha messo a rischio i migranti che ha fatto entrare". L'avvocato Delprete: "Proscioglimento. O multa simbolica di 1 franco"

21 SETTEMBRE 2017
POLITICA E POTERE

Bosia Mirra: la sentenza tra una settimana. La procuratrice Lanzillo: "Va condannata: ha messo a rischio i migranti che ha fatto entrare". L'avvocato Delprete: "Proscioglimento. O multa simbolica di 1 franco"

21 SETTEMBRE 2017
BELLINZONA – La deputata socialista Lisa Bosia Mirra è stata condannata oggi alla Pretura penale di Bellinzona a una pena pecuniaria sospesa di 8'800 franchi e a una multa di 1'000 franchi. Secondo il giudice Siro Quadri, la Mirra, che nell’estate dello scorso anno ha aiutato ventiquattro migranti a entrare illegalmente in Svizzera e a proseguire il loro viaggio verso l’Europa settentrionale, “sapeva di commettere di un reato”.

Pur non mettendo in dubbio i valori umanitari a cui la deputata si è ispirata nel suo agire, il giudice ha spiegato che  i migranti si trovavano in Italia, nazione che applica i medesimi diritti esistenti in Svizzera e nel resto dell’Europa.

Bosia Mirra “ha preteso di decidere da sola o con l’aiuto di altri se la persona era meritevole del diritto d’entrata in Svizzera”. Inoltre, ha aggiunto il giudice, la destinazione finale dei migranti non è dimostrata e non c’è prova che in Germania avrebbero trovato una situazione migliore che in Italia.

La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, che aveva firmato il decreto d’accusa contro il quale la deputata ha ricorso, ha ricordato in aula che l'imputata era consapevole dei rischi che correva e sapeva di commettere azioni illegali. Il legale di Bosia Mirra, Pascal Delprete, ha invece chiesto l’assoluzione, mettendo l’accento sulla motivazione umanitaria e sullo stato di necessità dei migranti.

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