Il ministro delle istituzioni dice la sua sul tragico fatto di sangue avvenuto nella notte dove ha perso la vita un 38enne richiedente asilo dello Sri Lanka. Il Comandante della polizia Matteo Cocchi esprime solidarietà all'agente e ai famigliari della vittima
Il ministro delle istituzioni ha voluto esprimersi sulla vicenda attraverso un breve post pubblicato su Facebook. “Questa notte - ha scritto Gobbi - un agente della nostra polizia ha dovuto ricorrere all’uso dell’arma d’ordinanza per proteggere l’incolumità sua e delle altre persone presenti. Esprimo la mia vicinanza e la mia fiducia all’operato dell’agente della Polizia cantonale e in generale alle forze dell’ordine. Attendiamo fiduciosi che l’inchiesta aperta d’ufficio dal Ministero pubblico faccia chiarezza sulla situazione”.
Inchiesta che è coordinata dal Procuratore Moreno Capella. Il Ministero Pubblico ha fatto sapere che sono in corso gli accertamenti tecnico scientifici. Accertamenti che, per garantire l'assoluta imparzialità degli esami, sono affidati agli specialisti della polizia scientifica di Zurigo.
Sia l'agente di polizia coinvolto che le altre persone presenti sono stati interrogate. Alla luce dei fatti appurati, il procuratore Capella non ha ritenuto necessario applicare misure coercitive.
Secondo la prima ricostruzione, ricordiamo, gli agenti di polizia sono entrati nell’edificio di piazza Municipio 5 accompagnati da due richiedenti l’asilo. All’improvviso, dal pianerottolo di un appartamento, è uscito dalla porta l’asilante armato di due coltelli contro cui il poliziotto ha aperto il fuoco.
Intanto nel pomeriggio ha parlato Matteo Cocchi. Il Comandante della polizia, in un incontro con i giornalisti svoltosi a Noranco, ha espresso vicinanza all’agente, al corpo e ai famigliari della vittima.