Delitto di Stabio, il cognato di Nadia Arcudi alle Criminali per assassinio e turbamento della pace dei defunti. Ma c'è anche la sottrazione di 260'000 franchi dalle casse della SUPSI e una truffa di 5'000 franchi
La procuratrice Pamela Pedretti ha firmato oggi il rinvio a giudizio dinnanzi alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio dell'autore dell'uccisione di Nadia Arcudi, avvenuta a Stabio la sera del 14 ottobre del 2016
foto: TiPress/Francesca Agosta
LUGANO - Il Ministero Pubblico fa sapere che
di Mendrisio dell'autore dell'uccisione di Nadia Arcudi, avvenuta a Stabio la sera del 14 ottobre del 2016. Nei confronti dell'imputato, cognato della vittima, per questi fatti, vengono ipotizzati i reati di assassinio e di turbamento della pace dei defunti.
Oltre a ciò - come già era stato comunicato - l'uomo dovrà pure rispondere dell'accusa di ripetuta appropriazione indebita e di falsità in documenti per aver sottratto alle casse della SUPSI, Istituto presso il quale lavorava, una cifra di almeno 260 mila franchi. Infine dovrà rispondere anche dell'accusa di truffa, in relazione a una raccolta fondi per 5 mila franchi.