CRONACA
Una tragedia avvolta nel mistero. Matteo Colognesi, il 36enne travolto giovedì in autostrada, era stato accompagnato a Varenzo dalla polizia. Versioni diverse sulla sua presenza in Ticino. E il commovente addio di sua zia: "Una vita travagliata, una morte
L''uomo era stato lasciato, su sua richiesta, allo svincolo di Varenzo dopo essere stato prelevato in un locale di Airolo. Diceva che avrebbe dormito da un amico. Sua zia: "E ora tormento dentro, ripercorrendo la tua strada, con quell’amarezza malcelata di un errare continuo fatto di cadute, reclusione, delusione..."
BELLINZONA - La domanda resta per ora senza risposta: cosa ci faceva il 36enne bergamasco Matteo Colognesi a piedi giovedì sera sulla corsia di sorpasso dell’autostrada in territorio di Prato Leventina? Il Corriere del Ticino rivela oggi che l’uomo investito mortalmente da un’auto era stato accompagnato a Varenzo da una pattuglia della Polizia cantonale che l’aveva prelevato in un locale pubblico di Airolo. Stava creando problemi e la cameriera ha chiamato la polizia. Gli agenti l’hanno accompagnato fino a Quinto su sua richiesta: Colognesi ha detto loro che andava a dormire da un conoscente, ma dallo svincolo autostradale si è incamminato lungo l’autostrada e
.

L’autopsia dovrà stabilire se Colognesi aveva bevuto o assunto sostanze stupefacenti. E l’inchiesta coordinata dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni dovrà ricostruire i contorni della vicenda, dalla presenza dell’uomo in Ticino, sulla quale ci sono ancora versioni contrastanti, all’intervento degli agenti.  

Secondo alcuni media lombardi Colognesi abitava e lavorava in Ticino da alcuni mesi, secondo altri non aveva fissa dimora e si spostava e dormiva in un furgone.

Residente ad Alzano Lombardo, in passato aveva vissuto a Como e si era poi trasferito a Ponte Nossa, nel Bergamasco, con i genitori. Infine, per tre anni ha abitato da solo in un appartamento ad Alzano. Tifoso atalantino e simpatizzante di destra, aveva alle spalle un passato difficile.

Sulla bacheca Facebook di Matteo sono stati pubblicati alcuni messaggi di cordoglio. Come quello commovente di sua zia Sara: “Sei stato più delle apparenze, forse un fratello, forse un figlio. Una vita travagliata, una morte violenta. E ora tormento dentro, ripercorrendo la tua strada, con quell’amarezza malcelata di un errare continuo fatto di cadute, reclusione, delusione. Resti qui comunque con la mia anima malinconica, che riporta alla memoria il tuo “ciao Tata!”, cercando di nascondere il cuore a pezzi, fuggire l’immagine del tuo viso scavato di cicatrici, finito in frantumi. Voglio ricordare i tuoi occhi del colore del cielo terso di questi giorni in cui amo perdermi, perché la tua anima adesso è più leggera. Possa esserti lieve la terra, ora riposa in Pace. Ciao Matteo. Con Amore. La tua zia, Sara”.

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