CRONACA
No Billag, sfogo social di Matteo Pelli: "Se dico no è no". Il direttore di Teleticino risponde alle polemiche: "Ognuno “usa a suo piacimento” quello che è piuttosto chiaro. Non sembra finire più questo periodo..."
Il conduttore torna a parlare dell'iniziativa che punta all'abolizione del canone: "Non so se sono deluso o semplicemente amareggiato, non so se le strumentalizzazioni e i vari attacchi che leggo sui blog (e dintorni) fanno davvero parte di quel cantone che adoro, o se semplicemente “diventando grandi” è normale che questo accada"
Ti Press
MELIDE - “No è no”. Matteo Pelli ribadisce la sua contrarietà
. Il direttore di Teleticino, attraverso un post pubblicato sui suoi canali social, è tornato sulla questione con “un piccolo sfogo”, come lui lo definisce, dopo che nelle ultime ore erano divampate sul web alcune polemiche per le sue ultime dichiarazioni sull’argomento.

 

In un’intervista pubblica in settimana sul Corriere del Ticino, Pelli aveva infatti ribadito quanto già dichiarato negli scorsi mesi in un’intervista a Liberatv. “No” all’iniziativa ma con alcuni distinguo. Il primo riguarda la netta distinzione tra il tipo di campagna fatta dalla RSI e quella del gruppo di Melide. Il secondo sul così detto piano b in caso di approvazione della No Billag: noi l’abbiamo, ha ribadito il conduttore. Come del resto aveva affermato anche l’amministratore delegato del Gruppo del Corriere Marcello Foa.

 

Sia come sia le dichiarazioni di Pelli hanno riattizzato le tensioni sull’asse Comano-Melide.Tensioni che, più o meno sotto traccia, si trascinano da mesi.

 

“Non sembra finire più questo periodo - ha scritto Pelli sui social - e ognuno “usa a suo piacimento” quello che è piuttosto chiaro. Signore e signori io sono per il NO all’abolizione della Billag (si scrive no e si legge no). Non so se sono deluso o semplicemente amareggiato, non so se le strumentalizzazioni e i vari attacchi che leggo sui blog (e dintorni) fanno davvero parte di quel cantone che adoro, o se semplicemente “diventando grandi” è normale che questo accada”.

 

“Ho passato anni magnifici (!!) a Comano - ha aggiunto il direttore di Teleticino - rispetto profondamente e guardo la RSI, me ne sono andato perché nella vita si possono avere più esperienze professionali e ora dirigo un gruppo splendido. Gruppo che grazie ad una parte di canone può permettersi di lavorare serenamente (tirando la cinghia di tanto in tanto). Ma se dico No è inutile cercare di leggere SI perché forse magari chissà boh ma lui sai poi eh già bla bla bla ... NO è NO, tengo agli impieghi e alla qualità di chi lavora da noi (radio3i e Teleticino) ma anche a Locarno (RFT) e Comano , molti fuoriclasse e tantissima gente che rispetto, e intendo dare filo da torcere alla “concorrenza” ancora per qualche anno. Ci tenevo anche a dirvi che rispetto tutte le posizioni, il NO il SI il Forse il “ma io nemmeno vado a votare”. Vi voglio bene e scusate il piccolo sfogo”.

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