Ma che bel castello... Dai 'merli' di Bellinzona spunta un buco di 580'000 franchi. La Lega chiede le dimissioni "dei responsabili della cattiva gestione". Ecco cosa prevede il piano di rientro. Ma c'è chi non vuol pagare
Il piano che si sta discutendo in questi giorni prevede una partecipazione di 190'000 franchi a testa da parte della Città e del Cantone. Il terzo restante dovrebbe essere coperto dall’Organizzazione turistica di Bellinzona, la quale ha però chiesto a sua volta i soldi agli altri enti turistici regionali. Il Municipio chiede un audit esterno
foto: TiPress/Carlo Reguzzi
BELLINZONA – La Lega di Bellinzona va all’attacco di PLR e PPD e parla di scandalo nella gestione dei Castelli. Il caso è già stato sollevato ieri da un’interrogazione al Municipio firmata dalla consigliera comunale Leila Guscio.
Oggi è arrivata una nota stampa della sezione leghista: “I sospetti sono confermati – vi si legge -: anzi, la situazione è decisamente peggiore di quella ipotizzata! Oltre mezzo milione di franchi di perdita che dimostra una scriteriata gestione economica nell'amministrazione dei tre castelli cittadini da parte degli enti coinvolti.
Per anni, in particolare la presidenza (Flavia Marone, PPD) e la direzione (Gianluca Cantarelli, PLR) dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzona e Alto Ticino, hanno vantato risultati sorprendenti esaltando l’attività proposta. La realtà era probabilmente ben diversa. Nell'attesa di rigorosi accertamenti che sono chiesti con fermezza, i responsabili della cattiva gestione dovranno passare alla cassa e rassegnare immediatamente le dimissioni. La loro credibilità è ormai irrimediabilmente compromessa. Ci auguriamo che non sia il contribuente di Bellinzona a pagare per gli errori altrui”.
In effetti la gabola non è di poco conto. La gestione dei Castelli di Bellinzona ha creato infatti un buco di 580'000 franchi, accumulato soprattutto negli ultimi 7 anni. Ma che è venuto alla luce solo recentemente.
L’anno scorso c’è stata una perdita rilevante, di circa 80'000 franchi – a fronte però di una maggiore attività a livello di eventi -, e più o meno un terzo del deficit globale è imputabile all’IVA, in seguito alla decisione di imposizione scattata nel febbraio scorso.
Il problema è che il deficit di gestione accumulato negli ultimi 7 anni - circa 350'000 franchi – non era noto nemmeno a tutti gli amministratori dell’Organizzazione turistica di Bellinzona.
Interpellata dal portale Tio, la presidente, Flavia Marone, ha precisato che “la gestione del Castelli è regolata da una convenzione sottoscritta dal Cantone, che ne è proprietario, dalla Città di Bellinzona e dalla stessa OTR”.
La gestione – ha aggiunto - presuppone inoltre il fatto di avere una contabilità, svolta in esterno, sottoposta all'ufficio del controlling del Dipartimento del territorio.
I castelli costano – ha concluso Marone – e l’accesso alla maggior parte degli spazi è gratuito.
Ma adesso bisogna mettere una pezza al buco. Il piano di rientro che si sta discutendo in questi giorni prevede una partecipazione di 190'000 franchi a testa da parte della Città e del Cantone. Il terzo restante dovrebbe essere coperto dall’Organizzazione turistica, la quale ha però chiesto a sua volta i soldi agli altri enti turistici regionali, tramite il “fondo di funzionamento”, simile al fondo di compensazione a cui fanno capo i comuni meno ricchi. E la cosa non piace per nulla a chi verrebbe chiamato alla cassa.
Leila Guscio sollevava anche il tema della partenza anticipata di Gianluca Cantarelli, ex direttore dell’Ente turistico di Bellinzona, nominato alla fine del 2016 project manager del “Progetto di valorizzazione dei Castelli”. Cantarelli ha lasciato quel posto a fine maggio per un altro impegno professionale e pare un po’ azzardato mettere in relazione la sua partenza con il deficit.
E oggi sul tema ha preso posizione anche il Municipio di Bellinzona.
IL COMUNICATO DEL MUNICIPIO
“La gestione dei Castelli di Bellinzona, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, è regolata dal 2010 da una Convenzione scaduta il 31.12.2017 e prorogata fino al 31.12.2018. Convenzione sottoscritta da Cantone (proprietario dei manieri), Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino (OTR BAT, già Ente turistico) e Città di Bellinzona. In base a questo accordo, il Cantone concede all’Ente turistico (ora OTR) l’uso e la gestione dei castelli e delle murate.
Da parte sua, l’OTR si impegna a tenere la relativa contabilità, sottoponendo i bilanci e la necessaria documentazione per verifica all’Ufficio della gestione finanziaria e del controlling del Dipartimento del territorio (DT).
Il Cantone partecipa ai costi di gestione e manutenzione corrente sopportati da OTR con un contributo annuo di 530mila CHF , la Città con 40mila CHF. Per l’attività di animazione ed espositiva, il Cantone versa un ulteriore contributo di 130mila CHF annui, la Città 35mila CHF. La Convenzione ha inoltre istituito una Commissione di supervisione, composta da tre rappresentanti (di cui il presidente) del Cantone, uno dell’OTR e uno della Città. Tra il 2010 e il 2017 la gestione dei Castelli ha accumulato disavanzi non coperti da contributi pari a 580mila CHF.
Verifiche in seno all’OTR hanno rilevato che tale disavanzo sarebbe dovuto nella misura di: • 100mila CHF a costi straordinari per prestazioni di OTR precedenti il 2010; • 170 mila CHF all’imposizione (non prevista e non richiesta sino al 2017) dell’IVA da parte dell’Amministrazione federale delle contribuzioni; • 100mila CHF per costi generati dall’apertura prolungata dei manieri tra il 2015 ed il 2017; • 145mila CHF per deficit delle attività espositive; • 65mila CHF per ammortamenti non contabilizzati.
Attualmente Cantone, OTR e Città stanno valutando ed elaborando delle modalità per coprire il disavanzo registrato. Dal canto suo il Municipio ha chiesto – e Cantone e OTR hanno accettato - l’effettuazione di un audit esterno per chiarire le procedure e i meccanismi decisionali e contabili che hanno condotto a questo scoperto.
Va comunque precisato che l’attuale gestione dei Castelli è tema distinto e diverso dal progetto di valorizzazione degli stessi, con l’istituzione di preposti gruppi di lavoro che, a loro volta, entro fine anno provvederanno a consegnare i rispettivi rapporti. E’ in ogni caso intenzione delle parti definire a partire dal 1.1.2019, al più tardi dal1.1.2020, una nuova governance per la gestione dei Castelli”.