Pare un caso sull'onda di "Me too" quello che ha portato all'inchiesta sul funzionario del DSS indagato per presunti reati sessuali. Nuovi particolari sulla vicenda
Il funzionario che, stando alla RSI, si occupa al DSS di politica giovanile e in passato è stato attivo in politica, è stato sospeso dal servizio in attesa dell’esito del procedimento penale
BELLINZONA – Potrebbe essere un caso riemerso dal passato sull’onda del movimento “Me too” - nato dopo le rivelazioni pubbliche di accuse di violenza sessuale contro il produttore hollywoodiano Harvey Weinstein -, quello che ha inguaiato il funzionario del DSS sospeso oggi dal Consiglio di Stato.
L’uomo, prossimo alla sessantina, sarebbe infatti stato denunciato da due donne, stando alla RSI, per presunta coazione sessuale. Si tratta di fatti risalenti a una quindicina d’anni fa, che l'indagato contesta. Le presunte vittime sarebbero state minorenni ma sulla soglia della maggiore età.
La notizia è stata resa nota oggi dal Governo in una nota nella quale faceva sapere di aver “preso atto che in data odierna il Ministero pubblico ha aperto un procedimento penale nei confronti di un collaboratore del Dipartimento della sanità e della socialità per le ipotesi di reati contro l’integrità della persona”.
Il funzionario che, sempre stando alla RSI, si occupa al DSS di politica giovanile e in passato è stato attivo in politica, è stato sospeso dal servizio in attesa dell’esito del procedimento penale e nei suoi confronti è stata avviata un’inchiesta disciplinare nei suoi confronti. L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli.