CRONACA
Dalla Quinta Lega alla Super League, ma non solo: la collezione di maglie da calcio di Stefano Vai. "Ne ho 1500 e ognuna rappresenta un'emozione unica"
Il ticinese colleziona maglie di squadre europee dal 1990. E una volta appesa nel personale museo "parte una ricerca di aneddoti storici sui club. È anche un esercizio culturale"

LUGANO – Millecinquecento magliette da calcio. Tutte in una stanza apposita e ordinate rigorosamente in ordine alfabetico in base alla squadra. No, non si tratta di un museo dei grandi club internazionali, ma poco ci manca. Stiamo parlando di una vera e propria collezione di magliette da calcio che il ticinese Stefano Vai tiene gelosamente custodita in casa propria.

Gelosamente perché Stefano non è un semplice collezionista. Niente affatto. Da 28 anni racimola maglie da calcio di qualsiasi campionato europeo. E per quanto riguarda il calcio svizzero “dalla Quinta Lega alla Super League”.

Stefano Vai non ha una maglia dal valore affettivo più importante di un’altra. “No, per me ogni maglia è un’emozione unica. Colleziono magliette da 28 anni e devo dire che ognuna ha il suo valore, la sua storia, il suo perché”.

Una volta appesa una maglia nel personale museo, Vai parte alla ricerca di aneddoti storici sui club, cerca di “capire perché una squadra veste un determinato colore, perché ha un certo logo sullo stemma e così dicendo”.

E ancora: “È un esercizio culturale che mi permette di conoscere maggiormente mio Cantone e la sua storia anche fuori da un campo da calcio”.

Collaboratore del FC Collina d’Oro del presidente Ermotti, Vai gira i campi di calcio regionali con la speranza di aggiungere altre maglie alla sua collezione. È stato il caso della recente trasferta in casa del Riva. “Ho parlato con loro della mia passione, ma senza pretendere assolutamente nulla. Mi hanno regalato una maglia firmata dell’anno della loro promozione in Terza Lega. Per me è stato come tornare bambino quando scartavo i regali di Natale. Magari tanta gente non mi capisce, ma per me è stata un’emozione unica”.

 Calcio regionale e svizzero sì, ma non solo. Stefano ama girare il mondo e “approfondire sempre di più la passione per le maglie da calcio”. E una trasferta in Islanda una volta la conserva nel cuore con piacere.

"Andai – racconta – nel 1990 in Islanda a seguire un incontro di Champions League. Riuscii ad ottenere la maglia indossata da un giocatore locale. Ai tempi non era facile come oggi ottenere una maglia utilizzata durante una partita ufficiale. Motivo per cui, a quella maglia, ci tengo particolarmente”.

Nelle collezione di Stefano ci sono, ovviamente, anche maglie di grandi campioni come “Totti, Del Piero, Higuain, ecc., ma a me questo non importa più di tanto. Io cerco di dare un valore rappresentativo a tutte le mie maglie. Ed è per questo che preferisco una maglia del Carona del 1994, per esempio, a quella della Juventus di Cristiano Ronaldo...”.

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