Un rapporto dei rappresentanti che si sono confrontati nel tavolo tecnico verrà letto da EOC e Consiglio di fondazione della Fondazione Cardiocentro, ma parrebbe che l'iniziativa popolare può essere ritirata
LUGANO – Le premesse parrebbero esserci: Grazie Cardiocentro potrebbe ritirare l’iniziativa popolare sull’ospedale del cuore, dopo l’avvio del tavolo tecnico tra la Fondazione CardioCentro e l’EOC.
"Sono certo che non si andrà a votare, visti i buoni risultati sin qui raggiunti. Anche se a deciderlo saranno gli iniziativisti. Ma come ho già detto bisogna evitare che il Cardiocentro venga messo alla berlina con una votazione popolare. Non se lo merita", ha detto Giorgio Giudici, interpellato dal Caffè, spiegando che si è vicini a un accordo, anche se bisogna ancora limare alcuni aspetti.
La buona notizia certamente è che tutto il personale del Cardio verrà riassunto dall’ECO alle medesime condizioni, sia di lavoro, sia di salario, sia di posizione. Essi firmeranno i contratti una volta che il Rapporto stilato dai rappresentanti delle due parti sarà stato approvato dall’EOC e dal Consiglio di fondazione della Fondazione del Cardio, che sarà sciolta la Fondazione all’Autorità di vigilanza sulle fondazioni e che sarà concretamente creato l’Istituto.
Si chiamerà “Istituto Cardiocentro Ticino, con una governance a gestirlo, la direzione invece sarà composta da un direttore amministrativo (probabilmente Manserra, Dante Moccetti vorrebbe forse ritirarsi) e uno sanitario, che dovrebbe rimanere Tiziano Cassina.
La parte di ricerca non è ancora stata definita, così come quella medica, ma non dovrebbe saltare l’intesa. Ci sarà comunque autonomia gestionale, finanziaria e medica. "Il patrimonio mobile (netto) figurante nel contratto di trasferimento (se positivo) sarà iscritto in un fondo di istituto gestito dalla direzione dell’Istituto. L’Ente si impegna a mettere a disposizione del Cardiocentro le risorse necessarie per affrontare gli investimenti correnti", si legge nel rapporto.