"La persona che vogliamo assumere dovrà girare in Italia presso i nostri clienti, per questo preferiamo qualcuno che viva al di là del confine", spiega Gianfranco Maciocchi, sorpreso che l'annuncio abbia fatto discutere
BALERNA – L’Atlas di Balerna è finita nell’occhio del ciclone per l’annuncio in cui cerca un lavoratore possibilmente frontaliere. Ma non si aspettava sicuramente che della sua ricerca di personale si occupassero media e politici: quando telefoniamo in sede, incontriamo stupore.
Il senior della piccola azienda Gianfranco Maciocci spiega a TicinoLibero: “La persona che vorremmo assumere deve girare in Italia presso i nostri clienti, sarebbe meglio se avesse una patente da radio-amatore, parliamo di un profilo, con caratteristiche tecniche-informatiche ben determinato. Forse avremmo dovuto precisare l’area operativa nell’annuncio, ma, mi creda, non c’è nessun atteggiamento di discriminazione, anzi!”
“Se è stato inteso in quel modo ce ne dispiace. Non abbiamo queste mire. Abbiamo fatto un annuncio simile per la zona di Basilea, cercando qualcuno in Germania, che appunto giri in Germania”.
Gli chiediamo quante persone lavorano all’Atlas. “Due svizzeri, due col permesso C e due frontalieri”, ci dice. “Se avessimo cercato qualcuno che parla tedesco non avremmo cercato in Italia, dato che è una caratteristica rara, la lingua è difficile per loro. Abbiamo pubblicato altre inserzioni e trovato dei residenti con le caratteristiche che ci servivano”.
Cosa risponde, però, a chi li attacca? “La zona operativa è più congeniale per chi vive già in Italia. Il fatto di doverla considerare una polemica mi sembra fuori luogo, perché chi se la prende con noi non sa qual è il profilo ideale per noi. dura criticare se non si sa cosa si sta facendo”.