CRONACA
Fuori di...pista. Il folle gesto di Corberi: alettone e rissa contro l'avversario. La FIA apre un'inchiesta, lui si scusa: "Mi vergogno. Smetto di correre"
Follia a Lonato del Garda. Il 23enne: "Mi ritiro. Non è giustizia personale, ma semplicemente la cosa giusta da fare"

ITALIA – Roba da matti, ma matti per davvero. Siamo arrivati alla follia nel corso delle finali mondiali FIA di Karting, tenutosi lo scorso fine settimana al kartodromo di Lonato del Garda. Il 23enne Luca Corberi si stava giocando l'accesso alla top ten, quando a causa di un contatto con un altro concorrente è stato costretto al ritiro. 

Per tutta risposta, il giovane italiano è sceso dal mezzo: ha sollevato l'alettone staccatosi e lo ha lanciato contro il rivale quando questo ancora correva. Un gesto folle che ha indignato il mondo dello sport automobilistico e condannato dai più grandi campioni di Formula 1. Ma non è tutto...

No, perché al peggio non c'è mai fine. Terminata la gara, Corberi ha atteso il rientro ai box dell'avversario e si è scagliato su di lui scatenando una rissa in cui sono intervenuti anche i rispettivi genitori e addetti delle scuderie. Curiosità ancora più folle? Il proprietario del kartodromo è il papà di Corberi.

La FIA, dal canto suo, ha comunicato di aver aperto un'inchiesta e si è detta "molto preoccupata per gli inquietanti fatti di Lonato". Ieri, lunedì 5 ottobre, sono arrivate anche le scuse del diretto interessato che tramite una lunga lettera si scusa "con la comunità del motorsport per quello che ho fatto. Non ci sono scuse per spiegare un atto così vergognoso. So di aver commesso errori irreparabili. Per questo, ho chiesto ai giudici sportivi di togliermi la licenza".

E ancora: "Ho deciso di non prendere parte a nessun'altra competizione di sport motoristici per il resto della mia vita. No n è giustizia personale, ma semplicemente la cosa giusta da fare. La mia famiglia è nel kart dal 1985, l'abbiamo visto crescere, abbiamo visto la parte migliore e quella peggiore. Questo episodio sarà ricordato come uno dei peggiori del nostro sport ed è qualcosa che non dimenticherò mai. Non chiedo indulgenza, perché non me la merito. Sarò totalmente d'accordo con le punizioni che vorranno prendere contro di me. Scrivo oggi per chiedere scusa, anche se non basta, perché dopo tutte le brutte cose accadute durante questo evento, il peggio di sempre è stato fatto da me, un ragazzo che ama questo sport e dopo il peggior giorno della sua vita, lo farà ricordando ancora i suoi bei trascorsi di gare". 

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