Per il momento non si osservano disordini. I partecipanti sono migliaia, con molti agenti anche in borghese. Imbrattati muri e mezzi pubblici ma la testa del corteo si distanzia: "Così abbiamo solo da perderci" GUARDA LE FOTO
LUGANO - "Hanno distrutto la nostra casa, non le nostre idee", è uno degli slogan urlati da chi sta guidando la manifestazione a favore dell'autogestione, partita da Piazza Riforma.
I molinari si sono ritrovati attorno alle 13.30, assieme a loro migliaia di persone di ogni età. Il corteo, aperto da uno striscione con scritto "Lotta, passione, autogestione", è partito verso le 14.
In molti hanno ammesso di non sapere dove sarà diretto, qualcuno crede all'ex Macello. Per ora è tutto tranquillo, in un clima di musica e allegria, intervallata da slogan al microfono, la lunga coda di persone ha passato il Parco Ciani e una ventina di minuti prima delle 17 è transitato accanto all'ex Macello, senza però avvicinarsi a esso bensì svoltando a sinistra verso via Serafino Balestra. Alle 19 tutti sono fermi in Piazza Molino Nuovo. Poi per tutta sera è proseguito l'incontro in un clima festoso, verso le 23 la gente ha cominciato a andarsene.
Ci sono tanti agenti, anche in borghese, rinforzati da colleghi in arrivo dalla Romandia.
Si registrano numerose scritte sui muri nel percorso del corteo, con slogan a favore dell'autogestione e frasi rivolte ai Municipali. Dalla cima del corteo è arrivato però il monito a fermarsi: "Abbiamo saputo che c’è un gruppo di Black bloc che sta facendo danneggiamenti. Smettetela. Noi tutti ci distanziamo. Così abbiamo solo da perderci". Qualcuno sta anche cercando di pulire quel che è stato danneggiato. Rovinate anche delle vetture ed è stata rotta la vetrina di una banca
Si segnala anche l'esplosione di qualche bengala e di qualche fumogeno.
Guarda le foto, di Samuel Golay e Pablo Gianinazzi, ATS-Keystone-TiPress