CRONACA
Violenze in carcere, detenuti massacrati di botte. Il video choc che incastra 52 agenti
"Ora lo Stato siamo noi", dicono gli agenti della penitenziaria. La Procura ha messo sotto indagine 52 agenti

CASERTA – "Perquisizione straordinaria". La voce, spessa e nitida, è del comandante del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Anche solo guardando i video si intuisce che qualcosa non va, che qualcosa sta per accadere. Lì ci lavorano 485 agenti penitenziari e si trovano 370 detenuti. Bisogna risalire all'aprile 2020 per inquadrare il contesto: il lockdown generale in Italia, la voce di un positivo dentro l'istituto e...l'acqua potabile che manca. I detenuti insorgono: pretendono acqua e tamponi per i test. Tra gli agenti, però, nasce la paura di "perdere il carcere. C'è bisogno di un segnale forte".

Il segnale forte sono le botte con le mani e i manganelli. Sulla testa, sulla schiena, sulle gambe e sulle braccia. Non è la "perquisizione straordinaria" annunciata per far uscire dalle celle i detenuti, ma è il 'segnale forte' fatto di sangue e violenza gratuita. Umiliano i detenuti strappandoli la barba, minacciano di bruciarla con l'accendino. 

Le telecamere di sorveglianza riprendono tutto. Riprendono immagini e audio. "Venite – dice un agente ai colleghi –, c'è quello con la barba e i tatuaggi. Venite a prendervi la soddisfazione. Ora lo Stato siamo noi". I filmati sono ora in mano alla Procura, che ha messo sotto indagine 52 agenti della penitenziaria.

Attenzioni, le immagini presenti nel video non sono adatte a un pubblico particolarmente sensibile.

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