La donna selvaggiamente picchiata al Balestra racconta la sua verità. "Lo avevo lasciato poche ore prima e ho ceduto a un incontro come mi chiedeva lui. Se non fossero arrivati i due passanti che mi hanno salvata non sarei qui a raccontarlo"
LUGANO - Aveva trovato il coraggio di lasciarlo, dopo essere stata picchiata più volte. Lui l'ha aggredita ancora, tra urla e minacce, ed è già a piede libero, nonostante tutto. La donna vittima del pestaggio del Balestra racconta il suo incubo, causato da quello che ormai è il suo ex fidanzato. Parlando col Corriere del Ticino, spiega che lo aveva lasciato poche ore prima dei fatti, ma che poi aveva ceduto a incontrarlo sulle pressioni di lui.
Si è scatenato il finimondo. Lui ha minacciato di togliersi la vita davanti a lei, poi le ha chiesto matrimonio e figli. Infine, quando la donna ha deciso di andare via, l'ha presa da dietro sbattendola contro l'auto e cominciando a picchiarla. Ricorda con chiarezza gli occhi pieni di odio di lui. La salvezza sono stati due passanti. La vittima ha attirato la loro attenzione mentre transitavano in auto e loro l'hanno aiutata.
"Non sarei qui a raccontarlo senza di loro", dice. E ammette come non era la prima volta. Lui era già stato violento con lei: aveva cercato di strozzarla e anche di colpirla con una bottiglia, oltre a minacce in caso di ribellione di lei e l'agghiacciante frase "decido io chi deve vivere e chi deve morire".
Atteggiamenti che le hanno fatto paura per tanto tempo, sino alla decisione di dire basta per poi cedere a incontrarlo e rischiare di nuovo la vita. Ora ha forti dolori al petto che non la lasciano dormire e si chiede come lui possa essere a piede libero. Subito dopo l'accaduto aveva ammesso di avere paura. "Alla fine quella che deve stare “in gabbia” per evitare altri rischi sono io, mentre lui fa la sua vita tranquilla, come se nulla fosse successo. Ditemi voi se è una cosa normale", è il suo amaro sfogo.