Mosca parla di 498 soldati morti e 1'597 feriti. Da Kiev: "Oltre duemila civili uccisi. Hanno distrutto ospedali e asili"
RUSSIA/UCRAINA – Ottavo giorno di guerra tra Russia e Ucraina e ottavo giorno di terrore. Migliaia i morti, tra civili e soldati. Prova e resistere l’Ucraina, incitata alla resistenza dal suo presidente. Ma le truppe russe avanzano senza sosta in attesa di conoscere l’esito del secondo round di negoziati, in programma nella serata odierna. La prima città ucraina a cadere è Kherson, centro strategico dell’Ucraina meridionale, “ora in mano ai russi” per stessa ammissione del sindaco Igor Kolykhaev.
Ovunque passano, le truppe russe lasciano tracce di sangue e morte. Ieri, per la prima volta, Mosca ha fornito il bilancio della sanguinosa guerra: 498 soldati morti e 1’597 i feriti. Più pesante il bilancio dal fronte ucraino. Le autorità parlando di duemila civili uccisi dall’inizio dell’invasione. Si tratta di “bambini, donne e forze di difesa che hanno perso la vita a ogni ora del giorno”. “I russi hanno distrutto snodi di trasporto, edifici, ospedali e asili”, si legge in una nota diffusa dei servizi di emergenza.
“Ci vogliono cancellare. È un genocidio”, ha avvertito il presidente Zelensky. Il Dipartimento di Stato americano ha invitato il presidente russo Vladimir Putin e il governo di Mosca a “porre fine a questo bagno di sangue” immediatamente e a ritirare le truppe dall’Ucraina: lo scrive lo stesso Dipartimento in un comunicato, secondo quanto riporta il Guardian.