Questa sera "Detto tra noi XL" una puntata ricca di ospiti e di temi di attualità cantonale e internazionale
MELIDE - La conferenza sull’Ucraina prevista a Lugano a inizio luglio, con la probabile presenza del presidente Zelensky e di molti leader della Nato, è l’ultimo elemento di divisione nel dibattito politico ticinese sulla guerra scatenata da Vladimir Putin. C’è chi come il municipale Lorenzo Quadri ne chiede l’annullamento, mentre il sindaco Michele Foletti difende il summit. Chi ha ragione?
A livello elvetico lo scontro politico è invece incentrato sul tema delle sanzioni. Dagli Stati Uniti è arrivato una dura critica al nostro Paese, accusato di essere un rifugio sicuro per i soldi di Putin e degli oligarchi. E mentre i socialisti vogliono espropriare i beni attualmente congelati in Svizzera delle persone sanzionate per donarli all’Ucraina per ricostruire il Paese, il presidente del PPD Pfister chiede che il Consiglio Federale sia più autonomo e incisivo nelle sanzioni contro Mosca “per un’Europa libera e democratica”.
Sullo sfondo resta il dibattito internazionale sulle responsabilità della guerra, sul pacifismo e sulle possibili vie d’uscita. Lo slogan “né con la Nato, né con Putin” continua a raggruppare maggioranze consistenti nell’opinione pubblica, così come sono moltissimi i contrari all’invio di armi all'esercito di Kiev per opporsi all’esercito russo. “Tutti ammettono l’aggressione e l’atroce massacro ordinato da Putin - ha scritto in proposito lo storico Andrea Ghiringhelli sulla Regione - ma poi non mancano le precisazioni e qualche giustificazione di troppo. Mai come in questo periodo abbondano le congiunzioni avversative, i ma e i però, i nondimeno e i ciò nonostante: perché – dicono alcuni – la complessità vieta le posizioni nette. (…) Talvolta si scopre un sospetto parallelismo fra i No Vax di ieri e i filoputinisti occulti e poi c’è l’immenso serbatoio dei luminari narcisisti, che pur di distinguersi non esitano a pronunciare sentenze assurde. (…) Mi hanno accusato di semplicismo. Io insisto: quando sono in ballo i valori del nostro ordinamento liberaldemocratico, i se e i ma mi suonano stonati”.
Su questi temi si confronteranno nella terza parte di “Detto tra noi XL”, in onda questa sera su TeleTicino, due personalità con opinioni forti e divergenti: il giornalista Alfonso Tuor e il coordinatore dell’MPS Giuseppe Sergi.
Nella seconda parte della trasmissione spazio a un faccia a faccia fra i due leader del centro politico ticinese, Alessandro Speziali e Fiorenzo Dadò. PLR e PPD sembrano oggi lontanissimi rispetto all’alleanza elettorale delle ultime Federali. L’ultima battaglia che li vede su fronti avversi è quella sul decreto Morisoli, attualmente in votazione. Ma quali sono gli altri temi che dividono e che uniscono liberali e pipidini? E soprattutto c’è ancora spazio nel futuro per un’intesa elettorale? A stimolare il confronto di Dadò e Speziali, contribuiranno la giornalista Claudia Rossi e il vicedirettore di TeleTicino Filippo Suessli.
Ad aprire la trasmissione sarà come di consueto una conversazione. Protagonista di questa puntata sarà Boas Erez, che lo scorso weekend si è congedato dalla carica di rettore dell’Università della Svizzera italiana. Un addio che ha suscitato una serie di dubbi e di polemiche.
Appuntamento dunque per questa sera alle 19.30 su TeleTicino.