Si attesta al 2% il tasso dei senza impiego in giugno, registrando il valore più basso dal novembre del 2001. In calo anche i dati ticinesi, più colpiti i cantoni romandi
BERNA - È diminuita del 2,1% la disoccupazione in Svizzera nel mese di giugno. Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) il mese scorso i senza lavoro iscritti presso gli uffici regionali di collocamento erano 92.511, vale a dire 5.493 in meno nel confronto con il mese precedente. Rispetto a giugno 2021, il numero di disoccupati è diminuito di 39.310 unità (-29,8%). Si tratta del valore più basso dal novembre 2001. A titolo di confronto, nel momento più critico durante la pandemia (gennaio 2021) era stata sfiorata quota 170.000, con un tasso al 3,7%. In Ticino i disoccupati registrati a giugno erano 3.879, il 2,7% in meno rispetto al mese precedente. La differenza è di 847 unità in meno (17,9%) rispetto allo stesso periodo del 2021.
Le quote di senza lavoro registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, rilevato nel gennaio 2004. Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza.
In Ticino nel mese di giugno appena archiviato il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,3% (-0,1 punti rispetto a maggio, -0,6 su base annua), nei Grigioni allo 0,7% (-0,5 e pure -0,5). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 4%. Con un tasso del 3,8% il primato negativo spetta al Giura, seguono Ginevra (3,6%), Vaud (3,0%) e Neuchâtel (2,7%). Fra gli ultimi due si inserisce Basilea Città (3,0%). Con un tasso dello 0,5%, Appenzello interno è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all'1,7%, meno della media nazionale.
Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, a livello nazionale, il tasso si attesta all'1,7% fra i giovani (15-24 anni), in flessione rispettivamente di 0,1 punti (mese) e di 0,9 punti (anno). I lavoratori ultra 50enni sono al 2,1% (-0,1 e -0,8). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 20.941, il 9,4% in meno di maggio e il 38,8% in meno di dodici mesi prima: 175 giovani, 10.060 25-49enni e 10.610 ultra 50enni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,4% (-0,1 mensile, -0,7 annuo), gli stranieri del 3,5% (-0,2 e -1,4). Per paese di provenienza, i tassi sono più elevati per i bulgari (6,6%) e gli africani (6,4%), che la Seco considera nel loro insieme. L'Ue è al 2,7%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 3,9%, l'Italia al 3,0% e la Germania al 2,0%.
Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 168.944, il 3,7% in meno rispetto a maggio e il 25,5% in meno di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento era pari a 71742 (+694 mensile e +11.025 annuo).
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di aprile (ultimo dato disponibile): ha colpito 6.867 persone, ovvero 15.200 in meno rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende interessate è sceso di 2.313 unità (-66%) portandosi a 1.177. Il numero delle ore di lavoro perse è calato di 827.481 unità, per un totale di 357.669 ore.