Il regista premio Oscar accusato in Puglia di violenza sessuale rompe il silenzio: "Ho fatto due errori..."
BRINDISI - Il suo caso giudiziario è finito sulle prime pagine di tutto il Mondo, da quando nelle scorse settimane è stato arrestato in Puglia con l’accusa di violenza sessuale. Parliamo del celebre regista e sceneggiatore premio Oscar Paul Haggis. Il cineasta si trovava in Italia per partecipare a un festival cinematografico, quando è stato raggiunto da una ragazza inglese per trascorre insieme qualche giorno. Ed è stata proprio questa donna, durante il soggiorno pugliese, ad accusarlo facendo scattare le manette.
Haggis si proclama da subito innocente e con il passare dei giorni la storia appare sempre meno chiara. La prima svolta importante avviene quando il giudice di Brindisi, Wilma GIlli, che aveva ordinato il suo arresto, dopo aver interrogato la donna in incidente probatorio e letto l'istanza dell'avvocato di Haggis, Michele Laforgia, decide di scarcerarlo. "Assenza di violenza e costrizione” nei comportamenti del regista, scrive il magistrato. Una decisione contro la quale la Procura ha presentato appello.
Intanto oggi Haggis ha rotto il silenzio con una lunga intervista a Repubblica: “”Credo nei tribunali perché sia accertata la verità. E fatta giustizia. Sono innocente e sono certo che questo emergerà”, ha detto il regista che, tuttavia, si imputa due errori.
"Come ho detto alla giudice - ha spiegato - il mio primo errore è stato permettere a qualcuno che conoscevo appena di venire a trovarmi. E' stata una stupidaggine. Il secondo errore è avvenuto l'ultima mattina, quando è accaduta una cosa che ho trovato particolarmente spiacevole e ho deciso di troncare questa situazione. Ho portato quella donna all'aeroporto alcune ore prima del suo volo. Ma, sì, sono arrabbiato con me stesso per questi errori. Però non riesco ancora a capire cosa abbia portato a queste accuse false contro di me”.
In un passaggio dell’intervista, Haggis evoca sul suo caso l’ombra di Scientology, la setta religiosa di cui è stato membro attivo per anni prima di abbandonarla, prendendone pubblicamente le distanze: “Lentamente sono arrivato a capire che Scientology era, in effetti, profondamente corrotta. Forse avrei dovuto capirlo molto prima, ma di certo non potevo più difenderla nè farne parte. Non ho prove, ma da quello che ho imparato da Scientology, so che sono capaci di qualsiasi cosa. Se parli contro di loro, useranno qualsiasi mezzo per distruggere la tua reputazione, la tua carriera e la tua famiglia".
Infine, una riflessione sulla giustizia italiana: “"Il sistema giudiziario italiano mi è sembrato efficiente. In sole due settimane la giudice è arrivata una conclusione chiara. Tuttavia, ci sono alcune cose che non riesco a capire: come sia possibile che nel vostro Paese si possa iniziare un processo anche quando l'accusa non è corroborata da prove certe. Mi sembra strano e ingiusto che persone innocenti possano essere processate per anni. La reputazione di una persona si costruisce in una vita, ma può essere distrutta in un minuto, anche da un'accusa del tutto infondata come questa".