Breve cronaca di una polemica estiva che vede protagonisti Chiara Ferragni, Beppe Sala e Roberto Vecchioni. Tutto parte da una domanda: Milano è violenta?
MILANO - Chiara Ferragni, Beppe Sala e Roberto Vecchioni, ovvero una delle più famose influencer del mondo, il sindaco di Milano e il professore della canzone italiana. Che ci fanno tutti e tre nello stesso articolo? Ad accomunarli è la Città in cui vivono, probabilmente l’unico denominatore comune tra mondi così diversi, ed è proprio Milano ad averli fatti convergere in una polemica.
Il j’accuse di Chiara Ferragni
A dare il via alle danze è stata Chiara Ferragni che, con un post su Instagram, ha scritto: "Sono angosciata e amareggiata dalla violenza che continua ad esserci a Milano”. "Ogni giorno - ha aggiunto - ho conoscenti e cari che vengono rapinati in casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere che vengono svuotati dell'incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto”.
“La situazione - ha concluso l’imprenditrice - è fuori controllo. Per noi e i nostri figli abbiamo bisogno di fare qualcosa. Mi appello al nostro sindaco Beppe Sala”. Un messaggio lanciato ai suoi 27 milioni di follower, che più che un appello è sembrato un j’accuse all’amministrazione guidata da Sala.
La replica del sindaco Sala
Il sindaco di Milano ci ha messo poco a replicare alla sua concittadina: “Non condivido quello che dice, è un’opinione. Le mie risposte sono sempre attraverso il lavoro. Lavoreremo ancora di più, non condivido quello che lei dice ma capisco che sia un tema delicato e che c'è una sensibilità della città. Questo è un periodo difficile. Nel colloquio quotidiano con i sindaci delle grandi città del mondo, problematiche del genere sono all'ordine del giorno. Cercheremo di fare ancora di più, non per deresponsabilizzarci ma precisando che la sicurezza dipende anche dall'opera del ministero".
Insomma, Sala non condivide ma al contempo chiama in causa il ministero dell’interno. Su questo punto aggiunge: "Non considero la situazione drammatica ma degna di attenzione. Cercheremo di rifare il punto sulle forze che arriveranno a Milano. Stiamo facendo la nostra parte, le prime assunzioni di vigili le abbiamo fatte, entro dicembre altri 120 agenti saranno messi in campo".
Le riflessioni di Vecchioni
Il Corriere della Sera ha approfondito il tema, chiedendo l’opinione di un altro milanese doc, Roberto Vecchioni. Il cantautore ha decisamente un’altra visione rispetto a Ferragni: ”Non sapevo della denuncia della signora. Non voglio entrare nel merito delle sue opinioni. Ci mancherebbe. Credo tuttavia che dall’amministrazione di Giuliano Pisapia si siano fatti grossi passi in avanti su questo tema e mi pare sia sotto gli occhi di tutti. Naturalmente ogni cosa è perfettibile”.
"Se penso ai fenomeni di cui si parla e di cui Milano sarebbe accusata- - ha aggiunto il Professore -dico che sono simili quelli che ci sono a livello nazionale, che si verificano in tutte le metropoli. Forse però a Milano ce ne sono meno. La realtà è più complessa. Ho vissuto gli anni ‘70. Il clima allora sì che era spaventoso. Ripeto, io non percepisco questa situazione fuori controllo”.
I dati sulla criminalità a Milano
Del caso di è occupato anche Open, il sito fondato da Enrico Mentana, che ha infatti ripubblicato i dati sulla criminalità di Milano, divulgati dal Ministero degli interni il primo marzo 2022. Negli ultimi tre anni il numero totale ha segnato un -15,06% rispetto al 2019 e un -28,92% rispetto agli ultimi dieci anni. Con riferimento ai furti si registra un -37,96% dal 2011 al 2021 e un -21,94% nell’ultimo triennio. Tra i furti quello che registra un aumento significativo con un 21,59% è lo scippo ovvero il furto con strappo. Un lieve calo, nell’ultimo triennio, si registra anche per le rapine negli esercizi commerciali con -2,39%. Aumentano, invece, le rapine che da 1.920 segnalate nel 2020 passano a 2.587 nel 2021.