CRONACA
Da Cantello a Stabio, retroscena e dettagli del delitto. Il killer e la vittima erano amici
Salvatore Solazzo aveva chiesto a Daniele Morello di aiutarlo a convincere la sua ex a tornare con lui. Ma poi…

STABIO/CANTELLO - Salvatore Stefano Solazzo, operaio specializzato (a sinistra nella foto), girava da alcuni giorni con la pistola nel cruscotto dell’auto. La semiautomatica calibro 7,65 con cui lunedì pomeriggio a Cantello ha ucciso il suo rivale in amore, Daniele Morello, 47 anni, e pochi minuti dopo a Stabio ha sparato alla sua ex per poi togliersi la vita credendola morta. La donna, 45 anni, residente in Italia ma di origine kosovara, lavora come addetta alle pulizie alle terme ed è sopravvissuta per miracolo (LEGGI QUI).

Dalle indagini condotte dagli inquirenti italiani continuano a filtrare nuovi dettagli sul tragico fatto di sangue. Il primo nuovo dettaglio riguarda appunto la pistola, che Solazzo portava con sé da giorni, probabilmente in attesa del momento propizio per usarla. Il secondo è che i due uomini erano amici da anni. Il terzo nuovo elemento è che, quando in maggio la relazione tra la 45enne e Solazzo era finita, quest’ultimo aveva incaricato Morello, piccolo imprenditore nel settore dei trasporti, che si era trasferito a Stabio dove aveva aperto una ditta, di mediare per convincerla a riprendere la storia. Ma tra Morello e la 45enne era nato un nuovo legame sentimentale. Quando Solazzo l’ha scoperto ha iniziato a covare propositi di vendetta nei confronti dell’amico e della ex.

Lunedì attorno alle 18, Solazzo, che girava come detto con la pistola nel cruscotto, ha incrociato Morello ai margini boschivi della zona industriale di Cantello. Secondo quando ricostruito dagli inquirenti ha iniziato a seguirlo facendogli segnali con gli abbaglianti per indurlo a fermarsi. Quando l’imprenditore ha accostato ai bordi della strada, Solazzo si è affiancato, ha preso la pistola, ha abbassato il finestrino e ha sparato un primo colpo, quello letale, che ha raggiunto l’ex amico alla spalla. Quest’ultimo è uscito dall’auto per cercare di sottrarsi alla furia del killer, che ha sparato un secondo colpo, andato a vuoto. Il 47enne è morto poco dopo sull’asfalto e il suo corpo è stato rinvenuto dagli automobilisti di passaggio. In un primo momento i carabinieri hanno pensato a un regolamento di conti legato alla droga, in quando l’area boschiva di quella zona è teatro di spaccio. Nel frattempo, Solazzo ha percorso i pochi chilometri che dividono Cantello da Stabio, ha posteggiato l’auto vicino alle Terme. La sua ex stava iniziando il turno di lavoro  e lui le ha sparato a bruciapelo colpendola all’addome e seminando il panico tra i collaboratori e i clienti della struttura. Poi, certo che fosse morta anche lei, come Morello, è tornato all’auto e si è sparato. Solazzo viene descritto come uomo solitario, pieno di rabbia e di rancore, ma era incensurato. E nemmeno risultano denunce nei suoi confronti per stalking o minacce da parte della donna, le cui condizioni sono in via miglioramento.

 

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