La Corte del Tribunale penale federale presieduta da Fiorenza Bergomi ha emanato questa mattina la sentenza
BELLINZONA - Quello compiuto alla Manor di Lugano fu un atto terroristico e per questo la 29enne autrice del doppio accoltellamento, compituo nel novembre del 2020, è stata condannata a 9 anni di carcere. Così ha deciso la Corte del Tribunale penale federale presieduta da Fiorenza Bergomi.
“Il suo intento era uccidere più miscredenti possibile sgozzandoli. Ha agito a sangue freddo, ha programmato l’atto, ha studiato l’arma adatta per tagliare il collo, ha fatto sopralluoghi, ha scelto il luogo, si è procurata l’arma, ha scelto le vittime”, queste le motivazioni della Corte, secondo quanto riportato da Ticinonews. La giudice Bergomi ha inoltre sottolineato come la malattia mentale della giovane donna, non impedisce di considerarla a tutti gli effetti una terrorista. Anche perché all’estero sono stati compiuti diversi atti da parte di così detti “lupi solitari” del terrorismo islamico, che presentavano problemi di salute mentale. Il terrorismo, in ultima analisi, è il movente che la spinse a compiere quegli atti violenti.
I problemi psichici della 29enne, tuttavia, hanno trovato riscontro nella pena. Prima di scontare i 9 anni di carcere, la donna dovrà infatti sottoporsi a un trattamento stazionario in una struttura chiusa. La durata di tale trattamento è indefinito. De facto, dunque, pena sospesa.